Cronaca Economia e lavoro Melissano 

4 milioni di euro buttati per una piattaforma che diventa deposito di idrogeno

A Melissano sorge uno dei più colossali monumenti allo spreco: un investimento importante per un centro intermodale che non ha mai funzionato: adesso partiranno i lavori per un’altra opera milionaria. Longo: “Soldi del PNRR buttati”.

Un fiume di soldi (risorse del PNRR) sta per inondare Melissano. L’ex centro intermodale, una grande piattaforma da cui dovevano partire tutti i prodotti agricoli del territorio verso l’Europa, utilizzando il trasporto su rotaia, diventerà il polo di stoccaggio e rifornimento dei treni a idrogeno dando la possibilità di cancellare il ricordo di un grande monumento allo spreco di denaro pubblico.

Venti anni fa sono stati spesi circa 4 milioni di euro. Adesso ci sono le risorse del PNRR da investire e la Regione Puglia si è candidata a diventare l’Hydrogen Valley italiana, un vero e proprio hub territoriale che promuove la produzione e l'utilizzo di idrogeno, con dei centri dislocati lungo tutto il “tacco” pugliese.

Il Piano di fattibilità tecnico economico per la realizzazione della stazione di stoccaggio e rifornimento idrogeno di Melissano è stato verificato e validato. La progettazione esecutiva e la realizzazione dell’intervento sono state affidate a Mercitalia Shunting and Terminal (Gruppo FS). La progettazione esecutiva e la sua verifica si completeranno entro l’autunno. L’avvio del cantiere e degli approvvigionamenti delle componenti principali è previsto entro fine anno. L’ultimazione dei lavori è prevista entro il 2026, anche se per le grandi opere italiane i tempi previsti difficilmente vengono rispettati. Stiamo parlando di energia pulita: gli elettrolizzatori, in via di sempre maggiore perfezionamento, estraggono dall'acqua idrogeno verde.

I lavori per il deposito di idrogeno a Melissano, che partiranno entro il 2024 e termineranno a giugno 2026. La piattaforma merci non esisterà più. “Il finanziamento, dell’entità di 13,4 milioni di euro, è appena sufficiente a tale realizzazione – ci rispondono dalla strutture tecnica regionale dell’Assessorato ai Trasporti di Puglia - Va inoltre evidenziato che i fondi della Misura del PNRR su cui insiste il finanziamento sono finalizzati alla sperimentazione della tecnologia a idrogeno”. Il costo totale dell’opera è pari a 13,4 milioni di euro per l’impianto di stoccaggio, a cui bisogna aggiungere, però, 24 milioni per i treni e altri 27,4 milioni per ulteriori 2 treni. ''Sulle nostre rotaie non circolano treni a idrogeno: quelli di FSE saranno i primi di tale tipologia'', spiegano dall’Assessorato ai Trasporti della Regione Puglia.

IL RISCHIO DI UN SECONDO MONUMENTO ALLO SPRECO PAVENTATO DALL’ARCHITETTO LONGO - La notizia dell’avvio dei lavori in autunno per il deposito di idrogeno ha lasciato perplesso l’architetto Francesco Longo, ex sindaco di Taviano: uno degli ex tecnici, ex direttore dei lavori per conto del Comune di Casarano, interessato alla struttura in quanto città capofila del progetto (Pit 9, che risale a 20 anni fa).

''Il monumento allo spreco, con questi presupposti, farà il bis!  - si sfoga al telefono - L’utenza è pari a zero in quel posto! È scandaloso, il deposito a idrogeno lì è un’utopia futuristica. Si faccia funzionare lo scalo. Con la stazione a idrogeno è finita! Non si potrà utilizzare più la piattaforma perché le distanze di sicurezza da rispettare sono enormi. Lo scalo merci agricole non è stato fatto funzionare per una certa volontà politica. È stato uno scontro tra gruppi di interesse che ha fatto andare tutti quei soldi in fumo. C’era chi voleva mantenere il trasporto su gomma. La piattaforma avrebbe rovinato un business già esistente. Pensi che lì c’è un carroponte unico, imponente e costosissimo: è una grande amarezza vederlo così, abbandonato per anni, quando ancora potrebbe servire tanto”. Secondo l’ex sindaco i soldi del PNRR rischiano di andare in fumo: “Già le littorine circolano vuote! È uno scandalo! Lo scrivo da anni! Bisogna ripensare tutto il trasporto nel sud Salento. 6/7 volte al giorno dalla tratta Gallipoli-Taviano, poi Casarano, tutto vuoto! Lei crede che una volta alimentate a idrogeno si riempiranno di utenti? Alimentiamo a idrogeno il vuoto? Non c’è una visione! Solo l’urgenza di spendere dei fondi”.

di Gaetano Gorgoni


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