Cronaca Nardò Parabita 

Tempesta di grandine a Nardò e forti piogge. Coldiretti: ''Un bollettino di guerra''

Intensa instabilità sul settore interno e occidentale della penisola salentina. Drastico calo termico nel Neretino, con strade allagate e impraticabili anche in altri comuni del Basso Salento.

Forti temporali e fenomeni estremi si sono registrati in queste ore nella fascia centrale della provincia di Lecce e nel Basso Salento. In particolare, la zona di Nardò è stata interessata da una violenta grandinata che imbiancato strade e campagne creando non pochi disagi alla circolazione veicolare.

Come mostrano le immagini del sito supermeteo.it, la grandine è caduta copiosamente a causa di un fronte temporalesco in transito sul nostro territorio. Il fenomeno ha provocato un drastico calo termico, di almeno una decina di gradi, con i termometri che hanno fatto registrare temperature di circa 13°C.


Ma non è solo la grandine l'unico problema con cui i salentini stanno facendo i conti. Laddove dal cielo non è caduto ghiaccio, si sono infatti  registrati violenti rovesci temporaleschi che hanno creato allagamenti e reso le strade impraticabili come nel caso di Parabita e di altri comuni dell'interno e del versante occidentale.

Per le prossime ore i meteorologi indicano un graduale miglioramento della situazione con il maltempo in allontanamento.

Intanto, la micidiale grandinata che ha colpito la provincia di Lecce ha distrutto le coltivazioni in pieno campo: dalle zucchine alle angurie, dai pomodori alle carote, dalle cipolle alle patate fino alle melanzane e ai peperoni. E’ un vero e proprio bollettino di guerra secondo Coldiretti Puglia il bilancio della violenta grandinata che si è abbattuta in campo aperto a Nardò e Copertino, con tutte le colture orticole andate perse.

La grandine – sottolinea la Coldiretti Puglia - è l’evento climatico avverso più temuto dall’agricoltura in questa fase stagionale per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni in campo, perché colpisce frutta e ortaggi in modo da provocarne la caduta o danneggiandoli in modo tale da impedirne la crescita o lasciando deformazioni tali da renderli non adatti alla commercializzazione. Un evento climatico avverso che si ripete sempre con maggiore frequenza ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis.

Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – insiste Coldiretti Puglia – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

Sono disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante.

L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli – conclude Coldiretti  Puglia – si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque.


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