SCU, blitz contro il clan Soleti: 25 arresti e sequestro di aziende

Blitz dei i finanzieri del Comando Provinciale di Lecce, con il supporto del Servizio Centrale Investigazioni sulla Criminalità Organizzata e dei Comandi Provinciali di Brindisi e Taranto, nei confronti di 34 indagati nell'ambito dell’inchiesta denominata “Fuori Gioco” relativo allo smaltimento di rifiuti speciali.

Sono stati 25 gli arresti in carcere, disposti dal GIP del Tribunale di Lecce Angelo Zizzari, su richiesta della Sostituta Procuratrice della Dda Carmen Ruggero, che ha coordinato le indagini svolte dal Gruppo Investigativo Criminalità Organizzata (Gico) della Guardia di Finanza. Inoltre, si è proceduto al contemporaneo sequestro preventivo di aziende ritenute contigue all’associazione,

Tutti devono rispondere di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, rapina, minacce, percosse e traffico di sostanze stupefacenti.

Le indagini hanno coinvolto i territori del Leccese e del Brindisino ed hanno comportato l'impiego di circa 170 militari con il supporto anche di un elicottero della Sezione Aerea del Reparto Operativo Aeronavale di Bari.

I finanzieri hanno acquisito un impianto indiziario ritenuto solido sull'esistenza e operatività di un'associazione di tipo mafioso identificata nel clan Soleti della Sacra Corona Unita, radicato nei comuni di San Pietro Vernotico, San Donaci, Tuturano e Torchiarolo, promosso e diretto da due storici referenti dell’organizzazione, anche grazie ad alcuni collaboratori di giustizia.

La consorteria avrebbe assunto l'egemonia territoriale, gestendo, attraverso alcune aziende ed il contributo esterno di imprenditori, lo smaltimento dei rifiuti speciali, quali la raccolta di olii esausti, alimentari e non, la raccolta illegale di scommesse in denaro a quota fissa e la gestione, in numerosi locali pubblici del territorio, di apparecchiature elettroniche da intrattenimento truccate. Contestata anche la gestione di un imponente traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, sfociato nella creazione di un vero e proprio monopolio nel settore.

Le investigazionisi sono avvalse di intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, nonché di numerose riprese video, puntualmente riscontrate da meticolosi servizi di osservazione e pedinamento attraverso le più classiche metodologie, che hanno permesso di acquisire un quadro altamente indiziario nei riguardi degli indagati, nonostante i tentativi da parte di alcuni di eludere le indagini, utilizzando piattaforme di messaggistica e comunicazione criptate e disturbatori di frequenza in grado di disturbare qualsivasi dispositivo cellulare o di captazione di segnali audio e video.