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Condizioni avverse, Eva Buzo interrompe la traversata a nuoto del Canale d'Otranto

Dopo 28 ore in mare, la nuotatrice australiana ha dovuto alzare bandiera bianca.

Soprattutto a causa della salsedine che le ha gonfiato gola e lingua, Eva Buzo si è dovuta fermare durante il tentativo di traversata a nuoto del Canale d'Otranto. L'avvocatessa australiana puntava a coprire i circa 70 km che separano Otranto da Valona a nuoto. 

Per la Federazione Internazionale la sfida sarebbe stata completata arrivando nel Parco naturale di Karaburun, ossia a poca distanza dal luogo in cui i suoi allenatori hanno voluto giocoforza che si fermasse. Ma l'impresa tentata da Eva non è stata solo una nuotata: ha dimostrato che le sfide si possono affrontare con la testa e con il cuore.

A bloccare la nuotatrice sono stati mare mosso, correnti contrarie, la fitta nebbia che non faceva respirare, navi mercantili a 70 metri che alzavano alte onde, oltre a meduse, la sensazione di freddo, il buio e talvolta dover fare zig zag e allungare ancora di più il percorso.

Lei ha continuato ad andare avanti, nonostante tutto per 28 ore. Un esempio per tutti.


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