Politica Nardò 

Nardò, pronuncia Consiglio di Stato: ''Ai dirigenti 34mila euro a fronte di 770mila''

Il sindaco Pippi Mellone chiarisce i contenuti della decisione e attacca l’opposizione.

Il sindaco Pippi Mellone chiarisce i contorni della pronuncia del Consiglio di Stato secondo la quale il Comune di Nardò dovrà pagare 34 mila euro ai tre ex dirigenti interessati dalla riorganizzazione delle aree che l’ente fece nel 2016.

“Secondo il Consiglio di Stato – fa sapere il primo cittadino – l’amministrazione comunale dovrà pagare 34 mila euro complessivi ai 3 dirigenti (rispettivamente 12, 12 e 10 mila) che nel 2016 ci limitammo a spostare di settore nel rispetto della normativa vigente in materia che impone la rotazione. Alcuni di loro, peraltro, ricoprivano quei ruoli da oltre 30 anni. La richiesta di risarcimento presentata da questi signori era di 770 mila euro complessivi. A fronte di questa richiesta, dunque, gli è stato riconosciuto meno del 4%''.

''A qualche scienziato che parla di problemi finanziari – attacca Pippi Mellone – voglio ricordare che erano le amministrazioni del passato a collezionare pareri negativi da parte dei revisori dei conti e della corte dei conti sui loro bilanci. Il nostro è solido e in salute. Inoltre, come prevede la legge (e come evidentemente qualche capra non sa, nonostante abbia avuto importanti responsabilità amministrative), l’amministrazione è tenuta ad accantonare per ogni contenzioso in cui è coinvolta una somma sulla base della richiesta dei presunti danneggiati e delle probabilità di soccombere, si tratta del cosiddetto fondo per i contenziosi. Un fondo di oltre 1 milione e 100 mila euro per il 2025 che, per fortuna, resterà in larga parte inutilizzato. Somme, com’è evidente, esorbitanti essendo la condanna di soli 34 mila euro. Come detto, una miseria rispetto alle pretese dei ricorrenti.  Quindi per fortuna quelle somme non sono servite. Anzi, dopo la sentenza sono stati “liberati” oltre 300 mila euro. Ma i nemici della città e gli amici e sodali di questi pare si accontentino di poco e abbiano di che gioire''.

''Una sentenza – prosegue – non ancora notificata, ma che l’opposizione ha subito commentato. A conferma dello stretto legame, probabilmente anche politico, ancora oggi, tra amministratori dell’epoca e dirigenti in pensione. Come facevano altrimenti a conoscerla? Peraltro, la sentenza non ci convince sotto il profilo giuridico e stiamo valutando anche se agire per la cosiddetta revocazione della stessa''.

''Al netto dei fatti – chiude il Sindaco – una chiosa finale. È partito, ovviamente, il battage dei soliti noti e volevo aggiornare i cittadini della esatta natura delle questioni, non certo rispondere a cadaveri politici. I soliti, affetti evidentemente da incontinenza. Verbale, s’intende''.


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