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Siculella: ''Nessun altro albero sano deve essere tagliato in città''

Questo l'appello che giorni fa i medici hanno lanciato in un incontro organizzato dal Coordinamento Alberi e Verde Urbano di Lecce.

Nessun altro albero sano deve essere tagliato in città. Questo l'appello accorato che giorni fa i medici hanno lanciato, a più voci, in una conferenza stampa organizzata dal Coordinamento  Alberi e Verde Urbano di Lecce. - inizia così una nota a firma di Maria Felice Pepe per conto di Mind - Menti Indipendenti.

“Terribilmente preoccupati per la salute dei cittadini leccesi a causa dell'aumento di malattie dovute a inquinamento, polveri sottili, caldo estremo, hanno ricordato ai presenti come gli alberi rappresentino la garanzia di sopravvivenza per noi ed i nostri figli. Appello caduto nel nulla, come nel nulla si sono risolti tutti gli incontri (sudati) che le associazioni ambientaliste ed il Forum ambiente e salute hanno avuto con l'amministrazione comunale (attuale e passata) in tema di preservazione e cura del verde.” Sostiene Pepe

L’associazione presieduta da Alberto Siculella ci tiene a sottolineare che “a nulla sono servite le relazioni tecniche di professionisti, i documenti, le proposte giudicate peraltro ultimamente assai ragionevoli e degne di essere prese in considerazione. Bella considerazione!”

Così incalza Pepe “fra le proteste di ambientalisti ed il vero dolore di tanti residenti attoniti ed ignari, è cominciato l'abbattimento di 8 bellissimi pini in viale Japigia, presso il cavalcavia, davanti al supermercato Conad, previsto da un progetto di riqualificazione ecologica della circonvallazione, finanziato con fondi PNRR e forse accelerato dalla smania di sistemare la strada per il passaggio del Giro d'Italia”.

Così da Mind sottolineano che “alberi dichiarati sani dalla perizia allegata al progetto, non pericolosi e, aggiungiamo, non sbilanciati, lontani dalle facciate dei palazzi, situati in un'area di parcheggio che beneficia(va) della loro ombra, alberi dei cui servizi ecosistemici si avvantaggia(va) tutta la città. Unica loro criticità le radici, criticità che, però, lo stesso Ufficio lavori pubblici aveva già affrontato e risolto recentemente in altre situazioni come in Viale Leopardi e Piazzale Pisa (lo si può non ricordare?) e per le quali esistono anche nuove tecniche adottate in diverse città e delle quali era stato reso edotto lo stesso assessore. Si sarebbero potuti salvare, lasciare a compiere il loro preziosissimo lavoro. Non hanno voluto farlo.
Al loro posto ci sarà un grandissimo vuoto che non sarà certo colmato dalle tanto sbandierate sostituzioni ! Sappiamo che sono assolutamente insufficienti. Se i nuovi alberelli messi a dimora riusciranno a sopravvivere alla usuale incuria ed al caldo che aumenta, ci vorranno comunque decenni prima che possano arrivare ad offrire servizi ecosistemici paragonabili a quelli dei grandi alberi abbattuti, durante i quali respireremo un’aria peggiore e soffriremo letteralmente per la mancanza d’ombra”.

La nota si conclude con una specifica economica “buttato un patrimonio di circa 120mila euro, valore economico degli otto alberi, ed altri 10mila di costi di abbattimento. Soldi dei cittadini. Non sarebbe stato difficile trovare un modo più virtuoso per usarli. Tutto questo a chi giova?”.


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