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Discariche a Ugento e Corigliano, guerra in tribunale

I sindaci si rivolgono al TAR. Manti: “Basta un incidente per avvelenare l’acqua del Salento”.

Il Comune di Ugento sfida la Regione Puglia davanti al Tar per impedire che 190mila metri cubi di rifiuti siano trasferiti dalla  discarica di Brindisi all’impianto di biostabilizzazione di “Burgesi”. In pratica, una soprelevazione di una discarica che ormai avrebbe dovuto essere chiusa.

Il sindaco di Ugento, Salvatore Chiga, ha spiegato che la sua città ha già dato e che la delibera di giunta è in contrasto con il piano dei rifiuti votato dal Consiglio regionale. “L’esecutivo regionale adotta un provvedimento emergenziale, dopo 20 anni in cui il ciclo dei rifiuti non è stato chiuso, senza dichiarare alcuna emergenza e senza coinvolgere i territori”, ha chiarito.

È pronta a dare battaglia di fronte ai giudici amministrativi anche la sindaca del Comune di Corigliano d’Otranto, Dina Manti, che definisce la delibera regionale per attivare la discarica nel suo paese un “autogol della sinistra”. Per ora tutto tace. Nessuna novità dopo l’audizione a Bari per la discarica di Corigliano d’Otranto: con certezza possiamo dire che non c’è il ritiro della delibera, ma neanche alcun rinnovo dell’autorizzazione.

La sindaca Dina Manti ha dato mandato all’avvocato (studio Sticchi Damiani) per affrontare la Regione davanti al Tar, come ha fatto Ugento. La discarica di servizio-soccorso di Corigliano è stata costruita nel 2006 (in regime di commissariamento) e mai messa in funzione.

Circa due decenni fa, l’allora ex prima cittadina di Corigliano, Ada Fiore, riuscì a convincere l’allora commissario-governatore Vendola e il presidente della provincia Pellegrino a intervenire per ridurre da  4 a 2 ettari  l’ampiezza della struttura. Si riuscì anche a incrementare il numero di biotunnel e a ottenere le garanzie che il rifiuto sarebbe arrivato in una condizione tale da non poter inquinare i terreni.  Ma poi tutto fu accantonato. Dopo 20 anni, la giunta Emiliano ha aggiornato il Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani prevedendo l’ampliamento degli impianti di Deliceto, Manduria e Ugento, ma anche l’apertura della “dormiente” discarica di Corigliano d’Otranto.

“Gli incidenti accadono: chi lo dice che non succederà nulla alla falda? - si interroga la prima cittadina di Corigliano d’Otranto - Se avveleni l’acqua, come fai a tornare indietro? Non si può fare la discarica sui pozzi, altrimenti dovrò chiuderli. Si potrebbe riutilizzare la discarica con gli inerti, ma non possiamo rischiare con altri tipi di rifiuti che rischiano di inquinare terreno e acqua. Dopo 20 anni, continuiamo a lavorare in emergenza”.

G.G.


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