Politica Lecce 

Consulte comunali, la maggioranza prende tempo per modificare il regolamento

Rotundo: “4 mesi di ritardo”. Cairo: “Se non sono un valore aggiunto, sono inutili”.

In mattinata ancora scintille tra maggioranza e opposizione, questa volta in Commissione Statuto: al centro dello scontro ancora una volta le consulte cittadine, che avrebbero dovuto insediarsi a dicembre. In passato sono state costituite, ma per il centrodestra non hanno funzionato.

“Se non sono un valore aggiunto, sono inutili”, taglia corto il consigliere di maggioranza Paolo Cairo. In apertura di Commissione il presidente Maurizio Botrugno ha chiarito di aver raccolto le testimonianze dei passati presidenti di consulta e, a suo dire, sono tutti molto delusi dal mancato coinvolgimento nelle scelte importanti prese dalla precedente amministrazione, poi ha chiesto a tutti i presenti di proporre modifiche all’attuale regolamento da portare in giunta.

Il consigliere del Pd, Antonio Rotundo ha stigmatizzato la violazione del regolamento: “Le consulte si costituiscono previo bando, ma ancora non è stato posto in essere alcun atto: eppure dovrebbero insediarsi 6 mesi dopo l’elezione di una nuova maggioranza. È un limite alla partecipazione. Non capisco il senso di una commissione che deve raccogliere delle proposte. C’è una proposta di modifica?”.

L’indicazione del sindaco Adriana Poli Bortone è di costituire consulte di elevata competenza, esperti in specifici campi. Le consulte sono organismi di partecipazione già disciplinati e si rivolgono al mondo delle associazioni (gli esperti vengono selezionati da un apposito albo dove sono iscritte le associazioni): ne fanno parte, secondo l’attuale regolamento, anche ordini professionali, organizzazioni sindacali, enti e le istituzioni che vogliono farsi rappresentare.

Salvemini le ha costituite nel 2022, a vent’anni dal primo provvedimento che le aveva immaginate.
Ma nel centrosinistra fanno notare che dopo 11 mesi di governo mancano all’appello i comitati di quartiere e le consulte.

“Le consulte devono avere un valore aggiunto: non possono operare come si è fatto in passato. Servono ‘intelligenze’ alle quali chiedere conforto durante l’attività quotidiana dell’amministrazione comunale. Le consulte si possono realizzare in sei mesi, ma se poi non funzionano per cinque anni, si deve cambiare”, chiarisce Cairo.

Alla fine, nessuna proposta concreta: solo polemiche. La proposta di giunta dev’essere ancora elaborata, ma punterà sulle “consulenze” autorevoli e qualificate.


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