Politica Porto Cesareo 

Negozi chiusi a Pasqua, ordinanza a Galatone. A Porto Cesareo invito al buon senso

Diverse decisioni nei due Comuni: nel primo caso, predisposta la chiusura degli esercizi commerciali, nel secondo, chiesta la collaborazione ma senza ordinanza

Nessuna ordinanza a Porto Cesareo in vista della domenica di Pasqua e del lunedì di Pasquetta: la comunicazione arriva dal Comune che spiega come i commercianti stiano seguendo le indicazioni dell’amministrazione per fronteggiare l’emergenza e, per questo, si limita ad invitare tutti alla serrata.

«Chiedo coerenza e disciplina – afferma il sindaco Salvatore Albano - in un momento tragico e difficile. Non basta emozionarsi di fronte al tricolore o all'Inno di Mameli in questo momento, ma è di fronte ad una mamma distrutta dal dolore o ad un medico che non vede la propria famiglia da giorni o a persone che per il loro lavoro rischiano di infettarsi più di altri che bisogna emozionarsi. Pertanto, come fatto in altro occasioni, oltre a rivolgermi ai cittadini e al loro buon senso, mi rivolgo anche gli esercenti tutti invitandoli alla massima collaborazione e dimostrando ancora una volta la loro sensibilità, chiudendo le saracinesche domenica e lunedì prossimi».

Già venti gli esercizi commerciali che hanno garantito la chiusura per due giorni.

A Galatone, invece, il sindaco Flavio Filoni ha emesso un’ordinanza (la numero 65/2020) con la quale ha disposto, per i giorni di Pasqua e Pasquetta, la chiusura di tutte le attività commerciali di generi alimentari e non alimentari di prima necessità (ad eccezione di farmacie, parafarmacie, edicole e tabaccai); inoltre si ribadisce il divieto per chiunque di spostarsi dall’abitazione in cui abitualmente dimora verso altre abitazioni (seconde case, dimore estive, stagionali, etc.) ubicate sul territorio comunale, ed infine, sempre per gli stessi giorni è vietato a chiunque di entrare nel territorio di Galatone (fatto salvo per i soli casi disciplinati dai decreti governativi che verranno dettagliatamente verificati).

«Non è stata una scelta facile – afferma -, perché la festa della Pasqua rappresenta per noi tutti la solennità cristiana che celebra la resurrezione di Gesù e che viviamo con intensità nella comunione con tutti i nostri cari. Purtroppo non possiamo mollare la presa, non dobbiamo vanificare i sacrifici fino ad ora fatti per il nostro bene e per quello dei nostri famigliari». 

 

Potrebbeinteressarti