Politica 

Siciliano: «Consiglio di Stato boccia Mellone, per il Comune esborso milionario»

Il capogruppo PD annuncia che si rivolgerà alla Corte dei Conti

«Sono di due giorni fa le tre distinte sentenze con cui il Consiglio di Stato ha messo la parola fine alla querelle giudiziaria innescata da una serie di delibere di Giunta Comunale con cui Mellone e i suoi assessori decisero, appena insediati, di destituire dal loro ruolo alcuni dirigenti comunali per fare spazio ad altri, peraltro senza bandire alcun concorso pubblico». Lo scrive in una nota il Capogruppo del Partito Democratico Lorenzo Siciliano.



«Fin dall’inizio di questa serie di scelte, evidentemente mirate a creare una macchina amministrativa piegata ai voleri della parte politica, affermammo chiaramente il nostro disappunto, rimasto totalmente inascoltato. Parliamo di una precisa volontà di Mellone e i suoi assessori che hanno esposto l’ente comunale a sborsare centinaia di migliaia di euro solo per le spese legali sostenute, e da sostenere, in questo folle giudizio. Folle perché il Comune di Nardò, nella persona del sindaco, non soltanto ha violato - oggi per affermazione non più dell’opposizione, ma dell’autorità giudiziaria - una serie di norme, ma ha speso un fiume di denaro per andare a dire, tramite il legale incaricato Gaballo, nei tribunali di tutta Italia, che oggi bocciano i signori di palazzo su tutta la linea e ad ogni livello, che quelle scelte erano corrette. 

Questa sentenza, ora, apre la strada al risarcimento milionario che i tre dirigenti destituiti da Mellone hanno legittimamente richiesto al comune di Nardò, oltre alle spese legali e processuali che solo fino ad oggi ammontano ad oltre centomila euro. Un danno enorme per le casse comunali e quindi per i cittadini di Nardò, che noi - lo diciamo fin da subito - pretenderemo che a pagarlo siano gli autori di questo disastro, cioè Pippi Mellone e i suoi assessori. E lo faremo recandoci direttamente alla procura della corte dei conti».

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