Cronaca Politica Lecce 

Consulenze gratuite in Commissione controllo: “Provvedimento gravemente lesivo delle professioni intellettuali”

Gli ordini contro la delibera del Comune di Lecce, De Mauro: “Una lesione dell’autonomia intellettuale. Non si rispetta la recente legge sull’equo compenso”.

Non si placano le polemiche per la deliberazione della giunta comunale di Lecce numero 307 del 13 settembre 2024, che dà il via libera a “incarichi di consulenza a titolo gratuito, di un supporto nelle materie giuridico-amministrative, tecniche, economiche, culturali e sociali, ad elevato contenuto specialistico riconducibili alle funzioni attribuite agli enti locali, avvalendosi di professionalità altamente qualificate in grado di coniugare competenze tecniche ed esperienze di lavoro, al fine di migliorare l’efficienza della macchina amministrativa e la qualità dei servizi offerti alla cittadinanza”.

La delibera per individuare i professionisti per consulenze esterne gratuite finisce sotto al fuoco incrociato degli ordini professionali e della minoranza. Per l’Ordine degli avvocati il provvedimento è sbagliato sul piano del metodo e del merito. A spiegarlo all’interno della commissione XII di Controllo (convocata dal presidente Antonio De Matteis, consigliere di Coscienza Civica) è stato l’avvocato Antonio De Mauro, presidente Ordine degli Avvocati, che ha utilizzato termini durissimo contro l’iniziativa del Comune di Lecce.

Il professionista che lavora gratis apre la strada tutta una serie di aberrazioni, oltre al fatto che si carica di responsabilità importanti senza guadagnare nulla. La recente legge sull’equo compenso supererebbe la precedente legge che consente di conferire incarichi a titolo gratuito. Inoltre, sul piano del metodo gli ordini avrebbero voluto essere convocati prima per poter discutere la questione in maniera chiara. “Bisogna fare i conti con la legge dell’equo compenso-ha dichiarato in commissione controllo l’avvocato De Mauro-non è possibile apporre clausole per abbassare il compenso oltre ai minimi stabiliti, figuriamoci offrire del lavoro, una consulenza gratuita. Qui va di mezzo la dignità del lavoro intellettuale, l’autonomia e l’indipendenza del professionista”.

Secondo l’ordine degli avvocati, con queste delibere si utilizzano dei “sotterfugi per procurare vantaggi a chi accetterà un incarico gratuito”, ma questo provocherà un danno all’indipendenza e all’autonomia del professionista. Insomma, non è possibile standardizzare delle liste per il lavoro gratuito.

“Un lavoro non remunerato lo può prendere solo un professionista che già sia vicino alla pensione: i giovani non se lo possono permettere e in questo modo vengono esclusi dall’opportunità di lavorare con il pubblico - continua De Mauro - Le professioni intellettuali sono in grande sofferenza: dimentichiamoci l’idea dell’avvocato, il commercialista, l’ingegnere e tutto il resto come dei benestanti. Questi ormai sono retaggi storici che non appartengono alla quotidianità. Una grande parte delle categorie professionali non hanno mezzi di sussistenza: ogni giorno lottiamo con queste problematiche! Si può pensare a un incarico gratuito all’interno di più mansioni, ma non a delle consulenze professionali gratuite. Noi non siamo operatori commerciali, ma fondiamo la nostre attività sui principi di libertà, autonomia e indipendenza”.

“È giusto far lavorare gratuitamente, chiunque esso sia? - si chiede il presidente De Matteis - Chi ha interesse a lavorare gratuitamente?
Chi dà il proprio supporto gratuito all’Ente è sottoposto a successive incompatibilità? Come è possibile da un lato poter lavorare gratuitamente per un Ente e lo stesso Ente non rilascia autorizzazioni urbanistiche a privati se il professionista che ha effettuato al progettazione non consegna la dichiarazione sull’avvenuto pagamento della parcella professionale? Il Comune di Lecce è dotato di Regolamento per il conferimento di incarichi di collaborazione a soggetti esterni (approvato con DGC n. 524 del 07/06/2013 e modificato con DGC n. 317 del 10/11/2021), che regolamenta anche le collaborazioni previste dall’art 2229 del CC e cioè le professioni intellettuali e che già definisce la costituzione di liste di esperti, ma che non prevede la gratuità delle prestazioni”.


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