Politica Lecce 

Consulenze gratuite, nuovo scontro con gli ordini. Poli Botone: ''Ci sono dei precedenti''

In Commissione Statuto il Segretario comunale e il sindaco di Lecce hanno difeso a spada tratta la delibera che dà vita a una short list per incarichi professionali gratuiti, ma gli ordini chiedono di ritirarla.

Non c’è alcun punto d’incontro: gli ordini professionali tornano a chiedere il ritiro della delibera sugli incarichi gratuiti perché la ritengono illegittima e contraria ai principi che hanno ispirato la legge sull’equo compenso per i lavori intellettuali. In Commissione Statuto, in mattinata, l’amministrazione Poli Bortone ha difeso a spada tratta la possibilità di elaborare una short list del lavoro intellettuale gratuito.

Il Segretario comunale Giacomo Mazzeo è convinto che non si violi il principio dell’equo compenso e che nulla impedisca, sul piano legale, di procedere con le consulenze gratuite. Per il lavoro intellettuale si può applicare il regime della donazione, secondo il dirigente Mazzeo e se si tratta di offerta gratuita, cioè di un episodio occasionale, ci vuole una short list perché dev’essere episodica. 

Adriana Poli Bortone cita i precedenti e puntualizza che furono spesi 221mila euro per le consulenze sul Pug “non oltre un milione, come hanno scritto”: “Sei professionisti, in quell’occasione, hanno offerto le loro consulenze senza percepire una lira”. L’amministrazione comunale si dice disponibile a elaborare un regolamento per mettere in atto la delibera insieme agli ordini, ma non ritirerà il suo provvedimento. Poli Bortone annuncia che sono già state registrate diverse adesioni per la short list. Poi la sindaca ha ricordato la donazione all’amministrazione Salvemini: “Il progetto per lo stadio è stato donato dal Lecce calcio al Comune. Ci fa piacere mantenere con gli ordini professionali un rapporto di stretta e leale collaborazione”.

La replica del presidente De Mauro è stata tranchant: “Non è una donazione né una liberalità, visto che la delibera comunale prevede un vantaggio di carriera e curricolare”. Gli ordini restano sulle barricate e stigmatizzano il lavoro intellettuale gratuito in un periodo di grande crisi, anche perché significa avvantaggiare i pensionati e togliere opportunità ai giovani.


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