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Impianto di biometano a Lecce in Commissione controllo. Martini: “Necessario attendere”

Bisognerà attendere i pareri in conferenza dei servizi prima di esprimere una posizione politica sull’impianto in località Cafore. Il centrosinistra boccia tutto: “Zona turistica con vincolo paesaggistico”.

Si è riunita in mattinata la Commissione controllo XI a Palazzo Carafa per discutere del progetto definitivo per la realizzazione di un impianto di biometano da 500 Sm3/H da immettere in rete Snam.

La società romana Agrienergia Circolare 6 Srl è la committente di quest’opera che dovrebbe sorgere in località Cafore, a Lecce.

Il centrosinistra è già sulle barricate, come M5S. Il presidente della Commissione, Antonio Rotundo, chiede alla politica di intervenire senza pregiudizi per esprimersi sull’ inopportunità del sito scelto, dove sorgono tante masserie che ospitano centinaia di turisti e dove, soprattutto, svetta l’abbazia di Cerrate.

L’assessore Severo Martini ammette che l’impatto odorigeno è un rischio effettivo, “ma bisogna attendere i pareri tecnici in conferenza dei servizi prima di esprimersi”.

Il consigliere Sergio Della Giorgia, capogruppo Lecce Città Pubblica, esprime una posizione intransigente del centrosinistra sull’impianto di biometano: La posizione di Lcp è quella di vigile attesa del lavoro degli uffici e massima attenzione. Al momento le risposte degli uffici ci risultano insoddisfacenti per una valutazione complessiva, vista anche la zona di alto pregio colturale, paesaggistico e turistico in cui ricadrebbe l’impianto. Da attenzionare anche l’altezza di parte dei manufatti di ben 12 metri e quindi visivamente impattanti, come la problematica odorigena, la presenza di una cava a distanza non superiore a 500 metri come da legge ma che, al momento, non si comprende se dismessa o meno e quindi se influente in maniera ostativa sul progetto.

Il dirigente comunale del settore Pianificazione e sviluppo del territorio, Maurizio Guido, il 4 ottobre ha indetto la conferenza dei servizi decisoria e asincrona.

Il Comune di Surbo ha chiesto di partecipare, perché la zona dove dovrebbe sorgere l’impianto confina con il suo territorio.

Gli uffici comunali leccesi hanno fatto le dovute verifiche: l’Abbazia di Cerrate si trova a 540 metri dal luogo in cui dovrebbe sorgere l’impianto di biometano. Tutto a norma, considerando il fatto che la legge prescrive la distanza di almeno 500 metri dai beni culturali.

La Soprintendenza, però, sarà chiamata a esprimersi ugualmente per capire se un impianto nelle vicinanze possa comunque avere un impatto sul paesaggio da tenere in considerazione, visto che si tratta di una zona con un vincolo paesaggistico. A gennaio si concluderà la conferenza dei servizi e si potranno trarre le conclusioni.


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