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FSC, la rivolta di 34 sindaci salentini: ''Premiate realtà vicine a Fitto''

Da Aradeo a Trepuzzi, fino a Morciano di Leuca, i sindaci protestano per l’esclusione dai finanziamenti per lo sviluppo e la coesione. Il consigliere regionale Lopalco parla di opacità.

“Ho raccolto le rimostranze della gran parte dei Sindaci pugliesi per le risultanze del riparto dei fondi FSC - scrive la presidente ANCI, Fiorenza Pascazio - Spiace molto constatare che nei tavoli di partenariato, a cui l’Anci Puglia ha partecipato, non sono stati
minimamente condivisi i parametri e le scelte degli interventi che oggi apprendiamo essere stati finanziati. Chiediamo chiarezza e trasparenza rispetto alle decisioni assunte e di condividere un percorso per finanziare le proposte progettuali escluse e che rientrano nelle finalità del fondo”.

Ci sono anche 34 Comuni leccesi tra quelli che chiedono spiegazioni sull’esclusione dai finanziamenti. Nei giorni scorsi, Governo e Regione Puglia hanno annunciato con grande enfasi la firma dell’accordo sul Fondo di Sviluppo e Coesione, destinando oltre 6 miliardi di euro di investimenti pubblici a progetti che potrebbero rappresentare una svolta per una regione meridionale che da anni soffre per il de-finanziamento strutturale.

La lettura dell'accordo di coesione, siglato venerdì 29 novembre scorso tra Governo e Regione Puglia, secondo i primi cittadini, che ieri hanno pubblicato una protesta formale “parrebbe che alcuni Comuni della Regione Puglia abbiano subito un trattamento privilegiato che sembra non rispondere a criteri di pubblico interesse”.

“Nonostante la concertazione su materie eminentemente strategiche, alcune realtà locali politicamente vicine’ all'ormai ex Ministro Raffaele Fitto hanno dichiarato, sulle proprie pagine istituzionali, di aver ricevuto finanziamenti dei quali, però, non è dato conoscere le sottese procedure
comparative, di evidenza doverosamente pubblica, di selezione delle proposte progettuali - scrivono i sindaci - Comprendiamo l'urgenza e la sacrosanta premura del Presidente Emiliano nel sottoscrivere questo Accordo ma, al contempo, pretendiamo di conoscere le procedure ad evidenza pubblica sottese alla selezione deipochissimi progetti finanziati, che in provincia di Lecce si contano nell'ordine di una decina.
Chiediamo, altresì, di comprendere perché non siano state coinvolte le Aree Interne di Puglia, riconosciute come tali da leggi dello Stato e più titolate a beneficiare di fondi con negoziazione diretta. Il compito delicato dei sindaci di barcamenarsi, con le esigue risorse strutturali degli apparati, tra bandi e avvisi pubblici verrebbe vanificato, se non addirittura mortificato, nella misura in cui lo sviluppo del nostro
territorio venisse indirizzato a beneficio esclusivo di alcune realtà locali a svantaggio di altre e, soprattutto, addirittura privando queste ultime della possibilità stessa di venire a conoscenza di misure agevolative.
Pertanto, crediamo che queste “mortificazioni” debbano ricevere risposte chiare dagli enti preposti a garantire equità nella filiera istituzionale e nel pubblico interesse. Tanto dovevasi, per imprescindibili ragioni di verità, trasparenza e giustizia.

Sente puzza di bruciato anche il consigliere regionale Pierluigi Lopalco: “Dove e come sono state decise le priorità di allocazione di questi fondi? Chi ha partecipato alla pianificazione di interventi così rilevanti per il futuro del territorio? Nonostante l’importanza storica di questa occasione, spiace constatare come non risulti alcuna traccia di un processo democratico aperto e trasparente. Né i consiglieri regionali né i sindaci delle comunità locali hanno ricevuto comunicazioni preventive o sono stati coinvolti nelle decisioni. Qui non si tratta di semplice svista burocratica, ma di un processo decisionale che si è svolto lontano dalle aule istituzionali. Forse è il caso di ricordare che quando la democrazia viene sostituita dalla logica delle decisioni prese nelle segrete stanze, l’intero sistema istituzionale è a rischio. Al Presidente Emiliano, che so essere persona attenta al bene della Puglia e del Mezzogiorno, consiglierei maggiore prudenza. Chi ha a cuore lo sviluppo della nostra regione, che sia un rappresentante istituzionale o un cittadino, non può che pretendere trasparenza e partecipazione. Soprattutto quando si tratta di opportunità importanti per il futuro del territorio e delle comunità”.

I SINDACI LECCESI IN PROTESTA:
SINDACO DI BAGNOLO - IRENE CHILLA
SINDACO DI TIGGIANO - GIACOMO CAZZATO
SINDACO DI RUFFANO - ANTONIO CAVALLO
SINDACO DI PATU’ - GABRIELE ABATERUSSO
SINDACO DI CORIGLIANO D’OTRANTO – DINA MANTI
SINDACO DI MORCIANO DI LEUCA - LORENZO RICCHIUTI
SINDACO DI MELPIGNANO - VALENTINA AVANTAGGIATO
SINDACO DI TAURISANO - LUIGI GUIDANO
SINDACO DI GIUGGIANELLO - LUCA BENEGIAMO
SINDACO DI TREPUZZI - GIUSEPPE TAURINO
SINDACO DI UGENTO – SALVATORE CHIGA
SINDACO DI RACALE – ANTONIO SALSETTI
SINDACO DI GALATONE – FLAVIO FILONI
SINDACO DI GUAGNANO - FRANCOIS IMPERIALE
SINDACO DI COLLEPASSO – LAURA MANTA
SINDACO DI NOVOLI - MARCO DE LUCA
SINDACO DI PARABITA - STEFANO PRETE
SINDACO DI CAMPI SALENTINA – ALFREDO FINA
SINDACO DI PRESICCE ACQUARICA – PAOLO RIZZO
SINDACO DI CASTRIGNANO DEI GRECI – ROBERTO CASALUCI
SINDACO DI SPECCHIA – ANNA LAURA REMIGI
SINDACO DI MELISSANO – ALESSANDRO CONTE
SINDACO DI SURBO – RONNY TRIO
SINDACO DI SAN DONATO – ALESSANDRO QUARTA
SINDACO DI CARMIANO – GIOVANNI ERROI
SINDACO DI SPONGANO – LUIGI RIZZELLO
SINDACO DI SALICE SALENTINO – COSIMO LEUZZI
SINDACO DI MARTANO – FABIO TARANTINO
SINDACO DI GIURDIGNANO – MONICA GRAVANTE
SINDACO DI CAPRARICA DI LECCE - PAOLO GRECO
SINDACO DI MONTESANO SALENTINO - GIUSEPPE MAGLIE
SINDACO DI NEVIANO - GIUSEPPE ANTONIO MIGHALI
SINDACO DI ARADEO - GIOVANNI MAURO
SINDACO DI ALLISTE - RENATO RIZZO


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