Politica 

Fondi coesione, Emiliano smonta la rivolta dei sindaci. Interrogazione M5S

Donno e Turco portano in Parlamento la questione dei Comuni esclusi (34 i sindaci leccesi in rivolta) dai finanziamenti FSC, ma per il governatore pugliese non si possono accontentare tutti: “Gli accordi devono essere rispettati”.

Michele Emiliano stoppa la rivolta dei sindaci e respinge pubblicamente le proteste del Pd bacchettando gli alleati: secondo lui, è inutile parlare di “opacità”, perché non sarebbe stato possibile accontentare tutti.

“Ho fatto un accordo con il ministro Fitto e non posso addossare a lui responsabilità che sono mie - ha tuonato il governatore pugliese - Ho detto sì perché questa regione va governata da uomini e donne serie, che si prendono la responsabilità di dire sì o no. Non è possibile fare tutto con un quadro di investimento FSC”.

I sindaci esclusi, 34 Comuni salentini, parlano di “favoritismi e mancanza di trasparenza”. In loro soccorso arriva l’iniziativa del Movimento 5 Stelle: ''L’esclusione di diversi Comuni pugliesi dall’assegnazione delle risorse derivanti dal recente accordo per la coesione siglato dal governo Meloni, con la regia dell’ex ministro Fitto, e dal presidente della regione Puglia, Emiliano, deve essere chiarito al più presto'', scrivono in una nota Leonardo Donno, deputato M5S e coordinatore regionale Puglia, primo firmatario dell'interrogazione, e Mario Turco, senatore M5S e vicepresidente del Movimento 5 Stelle.

''In questi giorni sono stati tanti i primi cittadini a lamentare l’esclusione delle proprie amministrazioni dall’assegnazione delle risorse nazionali per la coesione del ciclo 2021-2027, di cui la parte prevalente è data dal Fondo per lo sviluppo e la coesione. I primi cittadini, e anche consiglieri regionali, hanno evidenziato in particolare l’assenza di una visione strategica e il disinteresse a ridurre le differenze riguardanti i territori, principio alla base delle finalità dei fondi per la coesione territoriale.
Tutto ciò si traduce in uno sbilanciamento a favore di alcune amministrazioni e territori a svantaggio di altri, che risulterebbero pesantemente penalizzati con un conseguente aumento delle diseguaglianze sociali, economiche e culturali''.

''Come riportato nei giorni scorsi dagli organi di stampa, diversi amministratori locali hanno evidenziato come alcune realtà territoriali politicamente vicine all’ex ministro Fitto, hanno mostrato sulle proprie pagine istituzionali di avere ricevuto finanziamenti di cui non è dato sapere le procedure comparative, di evidenza pubblica, di selezione delle proposte progettuali, così come la metodologia seguita nell’assegnazione delle risorse. Non possiamo accettare che questa vicenda passi inosservata, è necessaria la massima trasparenza e la garanzia per tutti i Comuni e cittadini di avere le stesse opportunità. Per questo motivo abbiamo presentato un’interrogazione parlamentare al ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr in cui chiediamo di fare chiarezza al fine di scongiurare qualsiasi iniquità di trattamento e opacità politico-istituzionale''.

''Serve preservare allo stesso tempo le finalità proprie dei FSC in termini di riduzione dei divari socio-economici e territoriali tra le diverse aree del Paese. Nei prossimi giorni, in attesa di ricevere le opportune e doverose risposte dal governo, siamo disponibili a sostenere le ragioni delle diverse amministrazioni valutando la possibilità, qualora fosse ritenuto opportuno, di organizzare un incontro per presentare al governo un documento di sintesi di tutte le opere meritevoli di attenzione e di urgenza, che risultano privi di copertura finanziaria. Le polemiche sono destinate a continuare, ma i soldi non cambieranno rotta.

G.G.


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