Economia e lavoro Politica Puglia sette ''Decreto Flussi, bene primi passi per semplificazione e rispetto dei tempi d'ingresso'' Coldiretti Puglia commenta positivamente le prime modiche al decreto, poiché in Puglia viene prodotto nei campi e nelle stalle da mani straniere quasi un terzo del Made in Italy a tavola. 04/10/2024 circa 2 minuti Un passo avanti significativo verso la semplificazione ed il rispetto dei tempi di ingresso dei lavoratori viene dalle modifiche introdotte alla normativa sul decreto flussi approvate dal Consiglio dei Ministri che rispondono alle richieste avanzate da Coldiretti, quando in Puglia viene prodotto nei campi e nelle stalle da mani straniere quasi un terzo del Made in Italy a tavola, con 22.314 lavoratori provenienti da tutto il mondo che trovano regolarmente occupazione in agricoltura, pari al 10% dei lavoratori agricoli extracomunitari sul totale nazionale.E’ Coldiretti Puglia a commentare positivamente le prime modiche al decreto flussi, con Romano Magrini, Capo Area Lavoro e Relazioni Sindacali di Coldiretti. che ne ha spiegato i dettagli a Bari, a partire in particolare dalla sottoscrizione del contratto di soggiorno in modalità digitale, senza doversi recare più allo sportello unico, velocizzando così la conclusione dell’iter burocratico.Molto importante – afferma Coldiretti regionale - il superamento delle quote per le conversioni dei permessi di soggiorno da stagionale in permessi a tempo determinato o indeterminato. Questa misura, unitamente all’iscrizione nella piattaforma del ministero del lavoro da parte dei lavoratori che hanno concluso i loro rapporti di lavoro, ma che si trovano legalmente ancora nel territorio italiano, rappresenta un elemento utile per sopperire alla mancanza di manodopera. Inoltre, significativa anche la previsione di uno speciale permesso di soggiorno di sei mesi rinnovabile, per chi denuncia casi di sfruttamento come il caporalato. Infine anticipare il precaricamento delle domande da parte delle aziende, anche tramite le associazioni, consentirà - aggiunge Coldiretti - di ostacolare quelle pratiche fraudolente che si sono verificate anche in occasione dell’ultimo click day con numeri esorbitanti di richieste.Gli occupati stranieri sono ben rappresentati nel settore agricolo, dove si concentrano per il 23,6% contro il 7,8% degli italiani, con la manodopera extracomunitaria in agricoltura, nonostante il calo progressivo negli ultimi 5 anni, che resta determinante in Puglia nelle coltivazioni arboree 53,8% (frutta e viticoltura) e colture orticole 17,7% (fragole, meloni, insalate, pomodori, radicchio), con i braccianti extracomunitari che hanno per quasi l’88% una occupazione stagionale e rappresentano circa il 10% dei lavoratori dipendenti regolarmente impegnati in agricoltura.Si tratta di lavoratori che spesso da anni collaborano con le imprese agricole e che ogni anno attraversano il confine per poi tornare nel proprio Paese. Una esigenza che si è fatta stringente per la mancanza di manodopera italiana e a seconda del calendario delle raccolte – insiste Coldiretti Puglia – con la scalarità delle diverse coltivazioni e produzioni.Nelle campagne servono – sottolinea la Coldiretti regionale – figure specializzate come i trattoristi, i serricoltori, i potatori ma anche raccoglitori per le verdure, la frutta e la vendemmia. Non vanno dimenticati poi – continua Coldiretti Puglia – i nuovi sbocchi occupazionali offerti dalla multifunzionalità che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili, per cui è importante affrontare il tema della disponibilità di manodopera con una gestione dei flussi più efficiente.
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