Salice, polemiche su quote rosa in giunta. La replica del sindaco Leuzzi

Il sindaco di Salice, Mimino Leuzzi interviene con una disamina chiarificatrice, sulla polemica relativa alle quote rosa nella sua giunta.

“Sono molto rammaricato da quanto sta accadendo in questi giorni sulla formazione della Giunta e mi dispiace dei toni accessi e sprezzanti che ancora una volta stanno purtroppo caratterizzando la discussione politica del nostro paese. Sento perciò il dovere di intervenire per rispetto nei confronti delle donne e per sgomberare il campo dalle false ricostruzioni di questi giorni. Innanzitutto, tengo a smentire le affermazioni dell'opposizione secondo cui 'non ci sarebbero donne con adeguate competenze disposte ad accettare l’incarico di assessore'.

Non ho mai detto nulla di simile. Anzi, il nostro paese è pieno di donne competenti e preparate, da cui noi uomini possiamo solo prendere lezione. Questa vicenda ne è l’ennesima dimostrazione! È proprio per questo che fin dal primo giorno del mio insediamento ho cercato di coinvolgere una seconda donna da nominare in Giunta, al fianco dell’Assessore Valentina Capoccia, del Presidente del Consiglio Iolanda Verdesca, della Consigliera delegata Eleanna Ricciato.

Purtroppo, però, le figure interpellate hanno declinato l’invito. La Politica, del resto, si può fare in tanti modi ugualmente efficaci ed importanti, non è solo una questione di incarichi, come forse qualcuno vorrebbe far pensare! E anche su questo le donne hanno evidentemente molto da insegnare, vista la scelta di alcune tra esse di offrire il loro impegno e la loro preparazione in altri modi, ugualmente importanti e preziosi. 

I diritti delle donne e il rispetto nei loro confronti, infatti, non ha nulla a che vedere con la polemica montata ad arte in questi giorni dalle opposizioni, che, anzi, delle donne si fanno oggetto - non fine! - per una evidente strumentalizzazione politica. 

E non potrebbe essere diversamente visto che ad attaccarmi per non averne nominate abbastanza sono gli stessi che solo pochi anni fa il Tar di Lecce ha condannato per non averne nominata neppure una!

Mi riferisco chiaramente alla Giunta dell’allora Sindaco Tondo, che aveva in Enzo Marinaci il Capo Gruppo in Consiglio comunale e il Segretario del PD e che difese fino all’ultimo quella scelta incaricando non uno, ma ben due avvocati per difendere in giudizio la scelta di nominare una Giunta composta da soli uomini.

E anche in quell’occasione - lo ricordo a chi oggi ci accusa di aver nominato un Assessore esterno - dopo la condanna del Tar, la scelta della donna da nominare in Giunta ricadde su un soggetto esterno al Consiglio comunale ed estranea alla lista che aveva sostenuto l’elezione di Tondo, a discapito di tutte le donne candidate ed elette che non entrarono mai a far parte della Giunta, né di qualunque altro Organo consiliare, non per una loro libera scelta - come in questo caso - ma perché, loro si, ritenute inadeguate dal Sindaco del tempo.

Perciò basta con queste strumentalizzazioni che offendono le donne e la loro intelligenza. Teniamole fuori da queste evidenti battaglie di palazzo ed abbassiamo i toni perché è anche a causa di questi che molte di esse - e non solo - scelgono di non avvicinarsi alla politica che se vuole davvero tornare a essere inclusiva ha bisogno innanzitutto di tornare a essere credibile e coerente, come alcuni dei suoi interpreti. Ad ogni modo non escludo sviluppi a breve, a prescindere dalla polemica”.