Cronaca Salute e Benessere Lecce 

Anteas Lecce, presentato il Progetto 'Argento Vivo - percorsi di active ageing'

Avviso Pubblico emanato per specifici progetti di prevenzione sul territorio della Asl di Lecce finalizzati alla promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo e della buona salute.

È stato presentato ieri, presso il Polo Didattico dell’Asl di Lecce, il progetto Argento Vivo - percorsi di active ageing risultato vincitore dell’Avviso Pubblico emanato per la presentazione di specifici progetti di prevenzione sul territorio della Asl di Lecce finalizzati alla ‘promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo e della buona salute’.

Il progetto è stato presentato in occasione della Giornata di Promozione dell’Invecchiamento Attivo nella Asl di Lecce dopo i saluti istituzionali del Direttore dell’Asl di Lecce Stefano Rossi e gli interventi di Valentina Romano, Direttrice del Dipartimento Welfare della Regione Puglia, Alberto Fedele, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl di Lecce, Sonia Giausa, Direttrice Uosvd Comunicazione Istituzionale dell’Asl di Lecce, Valerio Aprile e Stefania Di Noia, Dirigenti Medici del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Asl di Lecce.

Il progetto è stato presentato da Romeo Delle Donne, presidente di Anteas, soggetto capofila della rete di partenariato che ha condiviso il progetto, rete di partenariato composta da: Anteas Lecce, Cisl Fnp Lecce, Spi Cgil Lecce, Auser Lecce, G.V.P.C. Anps Lecce, Gruppo di Cammino ‘Camminando... Insieme’, Fondazione di Comunità del Salento.

Alla tavola rotonda su ‘Stili di vita sani attivi, salute e benessere, contrasto alla solitudine’ sono intervenuti anche i referenti degli altri progetti premiati dal bando: Antonietta De Gabriele (Centro Auser Poggiardo – Vaste), Piero Muci (Odv Portatori sani di sorrisi), Eupremio Luigi Greco (Odv Associazione C.A.Sa), Claudia Nestola (Odv La Chiave d’Argento).


Le politiche sull’invecchiamento attivo sono decisive per fare fronte ad uno straordinario cambiamento demografico in atto e per favorire un futuro di benessere personale, di inclusione sociale e di nuovo protagonismo per le persone over 65.

I cambiamenti demografici stanno modificando in profondità, in modo strutturale, la composizione sociale e certamente avranno un impatto ancora maggiore per il futuro. la popolazione sta invecchiando progressivamente e velocemente a causa dell’aumento dell'aspettativa di vita e della riduzione della natalità. È necessario prendere atto che dobbiamo misurarci con una società sempre più longeva. La questione demografica impatta sul futuro del Paese, sulla sua sostenibilità sociale ed economica.

Il fatto che le persone vivano più a lungo non è un aspetto negativo, anzi va letto come un dato positivo, come una conquista sociale. tuttavia non possiamo sottovalutare le conseguenze che questo fenomeno, sempre di più strutturale, determina sui modelli e sugli standard di vita personali e comunitari, sui sistemi di welfare e di protezione sociale previdenziale e sanitaria, sul mercato del lavoro.

Un dato per tutti: si calcola che nel 2050 le spese pubbliche per le cure della popolazione anziana raddoppieranno. Pertanto, invecchiare bene ed in salute non è solo un obiettivo personale ma diventa una responsabilità sociale. L’Oms dice che “mantenere la popolazione attiva è dunque una necessità e non un lusso”; sicché è necessario avviare percorsi di invecchiamento attivo che contrastino le potenziali conseguenze negative determinate dalla crisi demografica e, laddove sia possibile, le trasformino in nuove opportunità con benefici per i singoli individui, per le organizzazioni, per le comunità e per la società.

he cos’è l’invecchiamento attivo? Il concetto di invecchiamento attivo è sempre più presente all’interno del dibattito pubblico perché, a ragion veduta, è considerato uno strumento fondamentale per affrontare alcune delle principali sfide legate al processo di invecchiamento della popolazione. Le definizioni sono tante ma quella dell’Oms può inquadrare meglio il fenomeno nella sua complessità. L’Oms ha definito l’invecchiamento attivo come il processo di ottimizzazione delle opportunità di salute, partecipazione e sicurezza per migliorare la qualità della vita delle persone che invecchiano. Dobbiamo lavorare tutti insieme per creare una cultura dell’invecchiamento attivo e ci dobbiamo porre il problema della qualità dell’invecchiamento.

L’aspettativa di vita per chi oggi ha 65 anni mediamente è di  altri 20 anni di vita. in molti casi l’allungamento della vita media non ha coinciso con la qualità della stessa, perchè a fronte di una durata della vita media di oltre 80 anni (79,7 per gli uomini- 84,4 per le donne) abbiamo una durata della vita media in salute di 50 anni. La sfida non è quella di invecchiare, bensì di invecchiare bene. L’obiettivo è “di aggiungere vita agli anni e non anni alla vita come diceva il Premio Nobel Rita Levi Montalcini.

Per queste ragioni, insieme alla rete dei partner, abbiamo presentato il progetto 'argento vivo - percorsi di active ageing', finalizzato alla promozione e alla valorizzazione dell’invecchiamento attivo e della buona salute. Il progetto sarà avviato il prima possibile e interesserà tutti i distretti socio sanitari.


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