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Umidità muffe in casa e muri anneriti: i rischi per la salute

L’umidità in casa è un nemico da non sottovalutare: la qualità dell’aria che respiriamo è fondamentale. Trascorriamo la maggior parte della nostra vita in case, uffici e scuole: se questi ambienti non sono idonei si rischiano infezioni, reazioni allergiche e aspirazione di sostanze tossiche

L’umidità in casa è un nemico da non sottovalutare: la qualità dell’aria che respiriamo è fondamentale. Trascorriamo la maggior parte della nostra vita in case, uffici e scuole: se questi ambienti non sono idonei si rischiano infezioni, reazioni allergiche e aspirazione di sostanze tossiche. Sta crescendo la consapevolezza della qualità degli ambienti, anche se in alcune case e nelle strutture pubbliche l’inquinamento microbico porta alla proliferazione di batteri e funghi che crescono all’interno di ambienti con particolari condizioni di umidità. Oggi abbiamo intervistato sull’argomento il dottor Giovanni De Filippis, direttore del Dipartimento Prevenzione dell’Asl/LE. 

L’umidità eccessiva nell’aria porta alla crescita di potenziali patogeni che scatenano asma, allergia e altre problematiche. L’Organizzazione Mondiale della Sanità in diverse pubblicazioni ha spiegato che un’eccessiva presenza di umidità e muffa in casa rappresenta una minaccia per la salute della popolazione. Il termine “muffa” indica alcuni funghi microscopici che proliferano esclusivamente in ambiente umido insieme alle spore. Gli ambienti interni presentano parti umide per vari motivi: a volte dipende dalle infiltrazioni. Perché la muffa si moltiplichi non è decisiva tanto l’umidità dell’aria quanto l’umidità sulla superficie del materiale. Gli ambienti più colpiti dalle muffe sono generalmente il bagno e la cucina. La muffa irrita le mucose, anche quelle nasali e l’intero albero respiratorio. In alcuni casi l’esposizione alle muffe può provocare un eczema cutaneo definito dermatite atopica. Nelle case umide si possono riscontrare irritazioni alle mucose degli occhi, del naso, della gola, come anche della pelle che non hanno un’origine allergica. Questo tipo di situazione può portare a processi infiammatori a carico delle vie respiratorie che provocano sinusite, bronchite cronica e asma. Inoltre, i materiali umidi liberano sostanze chimiche. Quindi, nei locali umidi possono sprigionarsi odori sgradevoli, crescita di muffe, batteri e funghi che producono insonnia, stanchezza, mal di testa e nausea. Recenti studi hanno appurato che in appartamenti umidi si soffre più spesso di malattie da raffreddamento. Esiste una malattia polmonare specifica causata dalle muffe: ABPA (Aspergillosi broncopolmonare allergica). Bisogna mettere in conto anche che i pazienti con un sistema immunitario molto debole, che hanno subito trapianti o soffrono di cancro, possono contrarre infezioni fungine e batteriche potenzialmente mortali. L’ OMS ha più volte chiarito che i problemi di umidità e muffa all’interno delle case devono essere risolti prontamente ed eliminati proprio per evitare l’alto rischio di esposizione a microbi e sostanze chimiche. Possono ammuffire anche vestiti, tende, tappeti, moquettes: in questi casi è necessario rimuovere le muffe e disinfettare gli ambienti. La Corte di Cassazione si è espressa più volte sui danni generati da un alloggio insalubre: nel 2014 (sentenza n.18247) ha condannato i proprietari a risarcire il portiere per danno biologico (avevano adibito un seminterrato umido ad alloggio e si è aggravata l’artrosi di chi ci abitava). La Corte di Cassazione, sez.III, nella sentenza del 28 settembre 2010, n.20346 ha chiarito che se l’immobile ha problemi di umidità, il giudice può decretare il risarcimento danni (dovuti all’ammuffimento dei suppellettili) a carico del proprietario, in favore dell’inquilino, che può invocare la risoluzione del contratto e non pagare per impossibilità di godimento del bene. 

INTERVISTA AL DOTTOR GIOVANNI DE FILIPPIS, DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE ASL/LE 

Direttore, l’umidità nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro è sempre nemica della salute? 

“L’umidità è una condizione che dev’essere rimossa perché incompatibile con i requisiti generici di agibilità di un immobile, degli ambienti di vita e di lavoro, soprattutto se c’è umidità rilevante, che si manifesta con muffe sui muri”. 

I muri anneriti, che a volte si notano in alcune case popolari, in residenze private affittate a migranti o studenti, oppure in alcuni edifici pubblici non dovrebbero essere tollerati, vero?

“I muri neri di umidità sono condizioni che possono spingere il Dipartimento di Igiene pubblica a dichiarare l’inagibilità di una struttura. Se i livelli di umidità sono elevati, ci sono le condizioni per giudicare l’abitazione non idonea o non abitabile. Gli abitanti e i lavoratori devono essere protetti dall’umidità perché quest’ultima determina una conduzione di malessere che può ripercuotersi negativamente sulla salute delle persone e dei lavoratori, soprattutto quelli più fragili”.

Quindi, se c’è presenza di umidità in un determinato ambiente, rischiamo di respirare microrganismi nocivi?

“Possiamo respirare muffe, possiamo avere un aumento dell’umidità tale che peggiori i problemi respiratori. Per i soggetti più fragili può essere causa di acutizzazione di malattie. Una persona con una buona salute può resistere, ma bisogna capire quanto tempo passa in una casa del genere. Ci si espone a malattie respiratorie e diventa più facile ammalarsi”. 

Cosa succede a un soggetto che dorme in un ambiente simile? 

“Un ambiente di questo tipo non è abitabile. Si può andare incontro a patologie asmatiche e allergiche. Le leggi sulla sicurezza del lavoro prevedono una protezione delle pareti dall’umidità. La temperatura dei luoghi di lavoro dev’essere adeguata”. 

Di fronte a muri in queste condizioni aumentare i termosifoni a palla cosa produce? 

“Non risolve la situazione, ma aumenta l’umidità”. 

Gaetano Gorgoni 

 

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