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Aspartame possibile cancerogeno per l’uomo

Lo troviamo nelle anche nelle bibite più famose. Le ricerche dell’istituto Ramazzini pubblicate sul “The Lancet”.

Dopo 25 anni di studi indipendenti e completamente finanziati dall’Istituto Ramazzini e dai suoi soci, abbiamo tra le mani un inquietante documento pubblicato sul “The Lancet (tra le più autorevoli riviste scientifiche del mondo), che ci dovrebbe spingere alla moderazione anche quando beviamo note bibite con marchio internazionale. Insomma, occhio all’etichetta: scegliamo da consumatori consapevoli.

''L'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), che fa parte dell'OMS, ha valutato per la prima volta la cancerogenicità dell'aspartame'' - spiegano i responsabili dell’istituto Ramazzini. Gli esperti dell'Agenzia, riuniti dal 6 al 13 giugno, hanno concluso che il dolcificante ‘può essere cancerogeno per l'uomo’, inserendolo nella categoria 2B.

''La valutazione da parte dello IARC sull’aspartame come possibile cancerogeno conferma ancora una volta l'importanza e la predittività degli studi di cancerogenesi sperimentale condotti dal Centro di Ricerca sul Cancro Cesare Maltoni dell'Istituto Ramazzini – commenta il direttore, Daniele Mandrioli - Partiti nel 1998 dall'idea del professor Cesare Maltoni, e condotti successivamente dal dott. Morando Soffritti e dalla dott.ssa Fiorella Belpoggi insieme ai ricercatori del Centro di Ricerca, gli studi sperimentali sugli effetti a lungo termine dell'aspartame svolti dall'Istituto hanno evidenziato per primi gli effetti cancerogeni sperimentali di questa sostanza''.

In particolare, il Centro di Ricerca del Ramazzini ha realizzato due studi a partire dalla vita embrionale (su ratto e topo) e uno studio a partire dalla vita adulta (su ratto), dove si sono evidenziati effetti cancerogeni su diversi organi e tessuti. Successivamente, diversi studi epidemiologici sull'uomo emersi hanno poi mostrato effetti cancerogeni sugli stessi organi, in particolare al fegato. Gli studi dell'Istituto Ramazzini sono stati considerati nelle valutazioni di cancerogenicità dell'aspartame da parte del Working Group IARC, che ha inoltre richiesto all'Istituto Ramazzini ulteriori dati e analisi statistiche sui tumori linfoidi e mieloidi osservati negli studi che sono stati prontamente forniti e pubblicati. Gli studi sperimentali dell'Istituto Ramazzini sono stati infine citati nella valutazione del Working Group IARC che ha classificato come possibile cancerogeno l'aspartame (Gruppo 2B).

Il Centro di Ricerca sul Cancro ‘Cesare Maltoni’ della Cooperativa Sociale Onlus Istituto Ramazzini, che ha sede a Bologna, con oltre 200 composti studiati in oltre 50 anni di attività, è il più grande programma di cancerogenesi sperimentale d'Europa e i suoi studi hanno spesso contribuito in maniera rilevante alle valutazioni da parte di IARC di cancerogeni quali cloruro di vinile, amianto, benzene, fluoro-edenite.

''L’indipendenza è un principio cardine della nostra Cooperativa Sociale ONLUS, eredità del fondatore Cesare Maltoni – conclude il direttore dott. Mandrioli -. Gli studi sono stati principalmente finanziati dalla Cooperativa e dai suoi soci, oggi 36.000 mila. A loro va il nostro più grande ringraziamento''.

I dubbi c’erano da decenni, ma oggi abbiamo qualcosa di concreto tra le mani: il dolcificante può essere più rischioso dello zucchero. Bevande analcoliche e succhi di frutta, dolci fitness, integratori alimentari e perfino farmaci: l'elenco dei prodotti con aspartame è lunghissimo. Non è detto che si debba cancellare dalla propria vita questo dolcificante, ideato per sostituire lo zucchero, ma sicuramente i prodotti che lo contengono non possono essere assunti spesso.

L’aspartame viene utilizzato nella maggior parte dei prodotti light: persino per produrre lo yogurt leggero o il gelato senza zucchero. Sapere che stiamo introducendo nel nostro organismo una sostanza che a lungo andare potrebbe essere capace di causare il cancro cambia la prospettiva: meglio fare un passo indietro, assumere con moderazione gli zuccheri ed evitare tutto ciò che può essere così pericoloso per la nostra salute. Il principio di prevenzione deve guidare le nostre azioni quando parliamo di salute.

di Gaetano Gorgoni


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