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I capelli diventano bianchi prima del tempo anche per colpa del fumo e dell’inquinamento

Con il dermatologo Michele Cardone cerchiamo di capire in che modo si può ritardare l’ingrigimento dei capelli: lo stile di vita conta sempre.

Abbiamo spesso parlato della caduta dei capelli nella nostra rubrica, ma anche l’ingrigimento precoce dei capelli, noto come canizie prematura, ha importanti ripercussioni psicosociali e socioeconomiche, poiché viene spesso interpretato come un segno di invecchiamento rapido e cattiva salute, con effetti negativi sull’autostima. Tuttavia, il processo di ingrigimento è complesso e coinvolge una serie di fattori genetici, biochimici e ambientali.
Ne parliamo con il dottor Michele Cardone, dermatologo presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.

Dottore, qual è il ruolo della melanina sul colore dei capelli?
“Il colore dei capelli è determinato principalmente dalla presenza di due tipi di melanina: eumelanina (responsabile dei colori più scuri come il nero e il marrone) e feomelanina (responsabile dei colori più chiari come il biondo e il rosso). Questi pigmenti vengono prodotti dai melanociti, cellule specializzate situate nel bulbo pilifero, che trasferiscono il pigmento nei cheratinociti, le cellule che compongono il fusto del capello. La produzione di melanina è regolata dal complesso processo biochimico della melanogenesi, che richiede l’azione dell’enzima tirosinasi. La tirosinasi è un enzima chiave nella sintesi della melanina e agisce catalizzando la conversione dell’aminoacido tirosina in dopa, e successivamente in dopaquinone, un precursore della melanina. Mutazioni genetiche che influenzano la funzione della tirosinasi o la regolazione dei melanociti possono accelerare il processo di ingrigimento”.

Bisogna mettere in conto lo stress ossidativo e specie reattive dell’ossigeno (ROS), vero?
“L’ingrigimento dei capelli è correlato anche alla generazione di specie reattive dell’ossigeno (ROS), molecole altamente reattive prodotte durante il metabolismo cellulare. I ROS possono danneggiare i melanociti e compromettere la sintesi della melanina. Vari fattori estrinseci come l’esposizione a radiazioni UV, inquinamento e fumo sono noti per aumentare i livelli di stress ossidativo nel cuoio capelluto, accelerando il processo di ingrigimento. A livello cellulare, lo stress ossidativo può portare alla morte dei melanociti, riducendo progressivamente la quantità di melanina disponibile”.

Però sono fondamentali anche i fattori genetici e ormonali, vero?
“Oltre ai fattori ambientali, le predisposizioni genetiche giocano un ruolo significativo nell’ingrigimento precoce. Polimorfismi nei geni associati alla funzione dei melanociti, come il gene IRF4 (interferon regulatory factor 4), che regola l’espressione della melanina, possono influenzare il rischio di ingrigimento precoce. Un altro gene coinvolto è Bcl2, che controlla la sopravvivenza cellulare dei melanociti, e la sua disfunzione può portare a un’accelerata perdita di cellule pigmentarie.
Inoltre, i cambiamenti ormonali, in particolare la riduzione di melatonina, un ormone prodotto dalla ghiandola pineale, possono influenzare il ciclo del capello. La melatonina è anche un antiossidante naturale che aiuta a neutralizzare i ROS e a proteggere i melanociti dallo stress ossidativo”.

Poi, ci sono i fattori ambientali e lo stile di vita…
“I fattori estrinseci giocano un ruolo critico nell’accelerare l’ingrigimento dei capelli. Ad esempio, l’inquinamento atmosferico e le radiazioni UV danneggiano direttamente i melanociti, promuovendo la generazione di ROS. Il fumo di sigaretta è stato associato all’ingrigimento precoce, probabilmente a causa dell’aumento dello stress ossidativo e della diminuzione del flusso sanguigno al follicolo pilifero. Anche la dieta ha un impatto significativo. Una carenza di nutrienti essenziali, come la vitamina B12, il ferro, il rame e lo zinco può influenzare negativamente la salute del follicolo pilifero. Il rame, ad esempio, è un cofattore essenziale per l’attività della tirosinasi. In uno studio, si è osservato che bassi livelli di rame nei capelli sono associati a un aumento del rischio di ingrigimento precoce”.

Come trattare i capelli bianchi?
“Al momento, le soluzioni per prevenire o rallentare l’ingrigimento dei capelli sono limitate. Tuttavia, alcune strade promettenti sono in fase di esplorazione:
- Antiossidanti: l’uso di integratori antiossidanti o di prodotti topici che contengono composti come la vitamina E, la vitamina C e il coenzima Q10potrebbe ridurre l’effetto dello stress ossidativo sui melanociti, ritardando l’ingrigimento.
- Modulazione genetica: la terapia genica per correggere i difetti nei geni coinvolti nella melanogenesi potrebbe rappresentare una soluzione futura, sebbene siamo ancora lontani dall’applicazione clinica.
- Farmaci topici: lo sviluppo di farmaci che stimolano la produzione di melanina attraverso la tirosinasi o che promuovono la sopravvivenza dei melanociti potrebbe offrire una soluzione più duratura rispetto ai coloranti temporanei per capelli.
- Modifiche dello stile di vita: la riduzione dell’esposizione ai fattori estrinseci, come il fumo e l’eccessiva esposizione al sole, insieme a una dieta ricca di nutrienti essenziali, potrebbe aiutare a prevenire l’ingrigimento precoce.
L’ingrigimento precoce dei capelli è un fenomeno multifattoriale, influenzato da fattori genetici, biochimici e ambientali. Nonostante i progressi nella comprensione dei meccanismi che regolano il colore dei capelli, molte domande rimangono senza risposta. Gli interventi futuri potrebbero concentrarsi su approcci preventivi attraverso la modulazione dello stress ossidativo e la protezione dei melanociti, piuttosto che su soluzioni temporanee come i coloranti chimici”.
La ricerca in questo campo è ancora al lavoro, ma intanto possiamo fare un po’ di prevenzione''.


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