Cronaca Eventi San Cassiano 

A San Cassiano la 47 ^ edizione Sagra di San Giuseppe

Il cibo come dono nell'evento che si celebra da oggi e per quattro giorni nel comune del Basso Salento.

Dopo i riti che dall’inizio del mese animano il paese di San Cassiano, arriva il culmine della festa di San Giuseppe. I quattro giorni di festeggiamenti si aprono oggi con la degustazione dei piatti della tradizione ai piedi della “fòcara”, il falò, realizzata con le fascine di ulivo. Da sempre, questa festa nasce dal valore dei prodotti agroalimentari del territorio. Nell’ambito del progetto “Ruralia” rafforza i temi della sostenibilità, della valorizzazione del territorio e dell’agricoltura multifunzionale.

La festa di San Giuseppe, a San Cassiano, è un evento culturale costruito grazie al sapiente lavoro dell’intera comunità, in un affascinante connubio tra religiosità, devozione popolare e amore per la terra. La festa è incentrata sul “cibo come dono” ed è il risultato di un lungo e metodico lavoro collettivo che inizia alla fine di gennaio con la raccolta casa per casa del grano, dell’olio, dei peperoni e di tutti i prodotti della terra necessari per l’allestimento della tavola e per la preparazione delle tredici differenti pietanze offerte il 16 marzo, giorno della Sagra di San Giuseppe. Durante la sagra, si raggiunge il culmine con il rito della fòcara, un grande fuoco ottenuto dalla raccolta delle fascine di rami d’ulivo e che segna il passaggio dall'inverno alla primavera.

Una festa della tradizione popolare che nell’ambito del progetto “Ruralia”, nato per sostenere l’identità rurale delle feste popolari dei comuni del Parco Paduli, riscopre i valori originari e costruisce nuovi percorsi a sostegno del cibo sano. Dopo un lungo lavoro di condivisione, un’intera comunità ha deciso di investire sull’agricoltura sostenibile, attivando “produzioni agricole comunitarie” necessarie per la preparazione dei cibi della festa nel rispetto dei principi della biodiversità. A partire dal grano, ingrediente principe della festa. Questo prezioso componente è infatti utilizzato sotto forma di farina per la realizzazione del tradizionale pane di San Giuseppe, delle zeppole, della “massa” delle “pittule” e delle “ncartellate”, e i suoi chicchi sono usati per il tradizionale piatto del grano “stumpatu”, cioè decorticato. La scelta è stata quella di utilizzare farine di grani autoctoni, “Saragolla”, “Senatore Cappelli” e “Maiorca”.

Inoltre, con la costruzione di una rete tra i produttori del territorio, particolare attenzione è rivolta alla provenienza di tutte le pietanze della sagra: lampascioni, peperoni, lupini, fino all’opa castrense degustata in frittura. Una festa, anche all’insegna della sosteniblità ambientale, con la scelta di organizzare l’evento limitando il più possibile l’uso della plastica, dando la possibilità di acquistare un bicchiere eco-sostenibile e poterlo riempire gratuitamente presso i due distributori di acqua allestiti all’interno della festa.

Una festa, anche all’insegna della solidarietà, sarà infatti possibile acquistare il grano stumpatu e la farina autoprodotta dalla Comunità, ai “banchetti solidali” organizzati dalle ragazze del Servizio Civile ed il ricavato, insieme a quello raccolto dall’associazione Ctg Radice Aps, che riproporranno il “madonnaro”, antica tradizione di disegno per terra con l’utilizzo di materiale povero, sarò devoluto in beneficienza.

Si declina in questo modo il senso della condivisione che trova la massima espressione nel rito delle “tavole”, che gruppi di cittadini imbandiscono nei luoghi distribuiti attorno alla piazza del paese: quella tradizionalmente allestita nella chiesa rupestre della Madonna della Consolazione, e poi la “Tavola della Comunità” nella Sala Consiliare, la “Tavola dei bimbi” curata dagli alunni della Scuola dell’Infanzia presso il municipio, la “Tavola del Comitato Feste“ nella cappella di San Rocco, e la “TavolAbile”, presso la Rsa Catamo con cui i ragazzi del Centro Diurno incontrano la comunità. Subito dopo, grazie alla collaborazione della parrocchia, tutti i prodotti saranno donati a chi ne ha più bisogno secondo lo spirito e il fine stesso della tavola.

La festa è poi un’opportunità per la valorizzazione dei contenuti culturali attraverso attività di arte pubblica. Per l’occasione, con l’apertura straordinaria del Miab Museo Iconografico di Arte Bizantina, saranno esposti al pubblico i lavori Paduli Park 20XX” e “Un museo per tutti”, nati nell’ambito di progetti culturali legati al territorio, curati dal Laboratorio Urbano Abitare i Paduli.

PADULI PARK 20XX, è una mostra che viene ripresentata al pubblico in occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio istituita dal Ministero della Cultura. Attraverso quattro rappresentazioni di paesaggi possibili, restituisce un affresco singolare e visionario sul futuro del Parco Paduli, un luogo in movimento, paradisiaco, forse “ideale”, in cui tutti gli esseri, umani compresi, condividono armoniosamente lo stesso pezzetto di pianeta.

Un museo per tutti scaturisce da una riflessione che il Miab ha avviato sul tema dell’accessibilità dei beni culturali ai diversamente abili, che ha portato alla predisposizione di specifiche esperienze interattive e di realtà aumentata. Questa riflessione, condivisa con gli organizzatori della Festa di San Giuseppe, ha condotto a un percorso per rendere l’evento accessibile a tutti, e consentire a chiunque di parteciparne pienamente, indipendentemente dalle proprie esigenze o dalle proprie abilità. Già durante l’edizione del 2023, una visita guidata è stata specificamente rivolta a pubblico con disabilità visiva. Quest’anno, un percorso di fruizione della festa sarà dedicato agli ospiti della delegazione leccese dell’ENS, Ente Nazionale Sordi.

Domenica 17, alle ore 17.30 nella Sala Consiliare avrà luogo un incontro pubblico, dal titolo Tavola della Convivialità: Il cibo come dono, dove i relatori Don Angelo Pede, Massimo Vaglio, esperto di enogastronomia, Flavio Valentino, docente di ristorazione, Vincenzo Ciullo, imprenditore e Luca Benegiamo, presidente dell’Unione dei Comuni Terre di Mezzo, parleranno di cibo inteso come legame tra comunità e territorio, cibo delle feste e sacralità del cibo stesso. Sarà in questa occasione che, la Comunità di San Cassiano, presenterà il suo marchio identitario: San Cassiano Comune della Convivialità.

Questo il programma dei quattro giorni di festa:

- Sabato 16 marzo Sagra di San Giuseppe
Si inizia alle 16:00 con la benedizione delle tavole, a seguire l’apertura del museo Miab, l’accensione della Focara che dà il via all’apertura degli stand gastronomici, dove si degustano le pietanze della tradizione mentre la festa si anima con lo spettacolo dell’Orchestra Popolare La Notte della Taranta.
- Domenica 17 marzo
Per l’intera giornata saranno visitabili le tavole. Alle ore 17.30 presso la sala consiliare si avvia l’incontro pubblico “Tavola della Convivialità: Il cibo come dono”. Alle ore 18.30 apre il museo Miab.
- Lunedì 18 marzo
Per l’intera giornata saranno visitabili le tavole. Alle ore 18.30 apre il museo Miab.
- Martedì 19 marzo. Celebrazione di San Giuseppe.
Per l’intera giornata saranno visitabili le tavole e per le vie del paese si esibirà il concerto bandistico Città di Scorrano. Alle 17:00 presso la chiesa matrice si celebrerà la messa, segue la processione con lo spettacolo pirotecnico. Alle ore 18:30 apre il museo Miab.


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