Sanità Lecce 

La umanizzazione pittorica della Tac al Polo Oncologico di Lecce

L’iniziativa è stata promossa dall’associazione Cuore e mani aperte presieduta da don Gianni Mattia

Si è svolta questa mattina la cerimonia di presentazione e consegna dell’umanizzazione pittorica della TAC del presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Lecce. A tagliare il nastro l’assessore regionale Alessandro Delli Noci e il commissario della nascente Azienda Policlinico universitario “Vito Fazzi” di Lecce, dott. Stefano Rossi; mentre a benedire l’opera è stato S.E. Monsignor Michele Seccia, arcivescovo metropolita di Lecce. Erano, inoltre, presenti il Direttore Generale di ASL Lecce, dottor Rodolfo Rollo, il direttore amministrativo, Antonio Pastore, il direttore sanitario Roberto Carlà e il direttore Leo, neo direttore sanitario del nosocomio leccese.
L’intervento di umanizzazione è stato progettato dalla graphic designer Sally Galotti, già disegnatrice Disney ed è frutto di una consolidata attenzione verso l’umanizzazione delle cure e degli spazi ospedalieri da parte dell’Associazione Cuore e mani aperte OdV, presieduta da Don Gianni Mattia, da più di venti anni cappellano del Presidio ospedaliero “Vito Fazzi” di Lecce.
“Questa nuova tac, fortemente voluta dalla Direzione strategica dell’Azienda, che ringrazio, è uno degli ultimi ritrovati tecnologici, infatti consente nei pazienti lo studio radiologico con tomografia computerizzata del cuore e dell’albero coronarico. E questo è un traguardo che a cascata ne porterà tanti altri” dice Luigi Quarta direttore del Dipartimento di Diagnostica per immagini di Asl Lecce – “Questo macchinario, con i suoi potentissimi software, consente l’acquisizione in tempi rapidissimi della prestazione radiologica e questo comporta una riduzione dei tempi di esecuzione dell’esame e delle fasi di refertazione. Questa apparecchiatura in particolare permette un utilizzo a basse dosi ionizzanti e anche questo non è un aspetto di poco conto.  Noi eravamo abituati a una Radiologia grigia, le sale di diagnostica avevano le stesse pareti bianche, i soliti arredi che non umanizzavano l’aspetto dell’accoglienza nei confronti del paziente. L’aiuto della Associazione “Cuore e mani aperte” OdV, del loro fondatore e presidente Don Gianni Mattia, e del vice presidente Franco Russo, ha consentito, con un impegno economico notevole, l’umanizzazione pittorica di questa sala; passata, attraverso un progetto di design, a essere un ambiente accogliente, colorato, piacevole alla vista, diciamo familiare e questo non passa inosservato al paziente che accede alla prestazione radiologica psicologicamente provato. È evidente che le persone che accedono alla prestazione radiologica hanno una sintomatologia, hanno un sospetto diagnostico e noi radiologici dobbiamo cogliere oltre all’aspetto professionale della nostra prestazione anche quello dell’accoglienza ed essere predisposti al dialogo col paziente”. L’assessore regionale allo sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, ha definito straordinario il tema della umanizzazione delle cure, sottolineando l’impegno in tal senso da parte dell’associazione “Cuore e mani aperte”. Per il commissario Rossi, “L’ umanizzazione delle cure non è un “di cui” della prestazione sanitaria è l’ “in sé” della prestazione sanitaria. Noi amministratori purtroppo presi dai numeri, dal vorticoso quotidiano, spesso ci dimentichiamo di questo. Ringraziamo quindi l’associazione che deve essere di pungolo per ricordarcelo e don Gianni lo ha fatto anche oltre i confini provinciali qualche volta, infatti sono arrivate anche a me le sue sollecitazioni. Il ritorno in termini di salute della umanizzazione è enorme. Quindi concentriamoci su questo”.
Infine, Francesco Conte, coordinatore infermieristico della Radiodiagnostica del Polo oncologico di Lecce, ha tenuto ad aggiungere: “ringrazio il direttore Rollo perché ha creduto nella innovazione tecnologica e ha creduto nei risultati. Sono state fatte tante scommesse e le abbiamo tutte accettate e in parte anche vinte. Con don Gianni ci conosciamo da tanto tempo e appena è nato questo progetto ci abbiamo subito creduto. Avevamo già attivato il percorso della risonanza magnetica che ricordo già sta accogliendo i bambini in una situazione che permette loro di non capire che stanno in ospedale ma in un ambiente accogliente. Crediamo tanto nell’accoglienza”.

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