Cronaca Economia e lavoro Sanità Gallipoli 

La Fials: ''Gravissima carenza di anestesisti all'ospedale di Gallipoli''

Per la Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità le sale operatorie sono al collasso, Rianimazione a rischio chiusura, con lae popolazione del territorio esasperati. Ripercussioni anche sulle attività economiche e sul turismo.

''L'ospedale Sacro Cuore di Gesù di Gallipoli, vitale presidio sanitario per l'intero arco ionico salentino e il suo entroterra, versa in una condizione di drammatica emergenza: le sue sale operatorie sono di fatto inattive da mesi per ogni attività d’elezione, fuorché per attività in urgenza indifferibile, a causa di una cronica carenza di medici anestesisti che ha portato al collasso delle attività. Interventi chirurgici di routine, anche importantissimi, quali quelli per pazienti neoplastici e per portatori di patologie a rapida evoluzione peggiorativa, vengono rinviati a data indefinita, con attese snervanti che ormai sfiorano, quando non raggiungono, un anno''. Lo afferma in una nota la Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità (Fials).

''Come se non bastasse - emerge - abbiamo raccolto l’indiscrezione di un rischio di chiusura imminente dell’U.O. di Rianimazione. Le conseguenze di questa situazione sono gravissime: liste d'attesa infinite: i cittadini sono esasperati e costretti a rivolgersi a strutture private o a migrare verso altri ospedali, con un aggravio dei costi sanitari per le famiglie e un impatto negativo sulla qualità della vita. Le testimonianze raccolte tra la popolazione sono allarmanti: interventi chirurgici, interventi ortopedici, oculistici, di otorino vengono rinviati più e più volte a data da destinarsi, fino a portare i pazienti all’esasperazione e alla protesta per le pesanti ripercussioni sulla qualità della vita. Dimissioni volontarie dei pazienti: la sfiducia e la rassegnazione di fronte a ritardi inaccettabili spingono molti pazienti a rinunciare alle cure, con il rischio di compromettere seriamente la propria salute''.

Ed ancora: ''Danni economici per l'ospedale: l'inattività delle sale operatorie comporta un mancato guadagno che, sommato alle ingenti spese fisse, aggrava il bilancio dell'ospedale, già in sofferenza. Fuga di personale: la carenza di anestesisti, unita alle condizioni di lavoro insostenibili, ha portato alla dimissione di altri medici, creando un circolo vizioso di carenze e disservizi. Turismo e attività economiche a rischio: l'inefficienza del sistema sanitario locale rischia di danneggiare l'immagine del Salento agli occhi dei turisti, con potenziali ripercussioni sul settore turistico e sulle attività economiche ad esso collegate, volano economico fondamentale per il territorio salentino. Basta indifferenza! Occorre un intervento risolutivo immediato! A Gallipoli, non possiamo più aspettare!''.

''La salute dei cittadini non può essere messa a rischio per la carenza di personale. Le istituzioni devono fare il loro dovere e garantire il diritto all'accesso a cure mediche tempestive e di qualità per tutti. L'ospedale di Gallipoli non può essere lasciato al collasso. Non è più possibile restare inerti di fronte a questa emergenza sanitaria senza precedenti. Le soluzioni richiedono un impegno tempestivo e concreto da parte di:
- Direzione ASL Lecce: serve un'organizzazione più efficiente delle risorse umane, sfruttando al meglio il personale disponibile e individuando soluzioni alternative per sopperire alle carenze immediate. L’ASL Lecce ha proceduto recentemente ad assunzioni di personale medico specialista eppure Gallipoli, unica realtà aziendale, non ha goduto di alcuna considerazione e priorità (stante la situazione) ed è stata tenuta a margine dall’assegnazione di personale;
- Responsabili dell’organizzazione delle unità operative interessate: la situazione di carenza di medici anestesisti e di irrisolte problematiche organizzative, che si protrae da anni, ha raggiunto il suo picco di criticità negli ultimi mesi con il venire meno di figure professionali di riferimento, causa pensionamenti e lunghe malattie. La carenza di medici anestesisti si unisce, come naturale conseguenza, alle condizioni di lavoro sempre più insostenibili e, perciò, alla fuga di personale alla ricerca di “altre spiagge” per un miglioramento delle condizioni di lavoro, creando un circolo vizioso di carenze e disservizi''.

''A nulla servono i tentativi di intervento atti a organizzare l’insufficiente personale che è rimasto con scelte di dubbia efficacia e legittimità. Le gravi carenze di prestazioni sanitarie, l'escalation di disagi per i pazienti, costretti ad attendere tempi biblici per interventi chirurgici d’elezione, non possono essere risolte attraverso l’istituto della pronta disponibilità sostitutiva, improduttiva di risultati capaci di invertire la situazione descritta oltre che disincentivante per il personale. Di fronte ad una realtà del genere c’è la necessità che anche i Direttori di unità operativa abbandonino la scrivania e diano una mano concreta alle attività, come tante volte abbiamo visto fare nel passato, quando abbiamo avuto l’opportunità di registrare l’abnegazione di taluni primari di unità operativa che di fronte a difficoltà di reparto si sono calati nell’organizzazione e hanno partecipato attivamente ai turni di servizio riuscendo a trascinare e ad ottimizzare le prestazioni da erogare all’utenza''.

''Da parte della Regione Puglia,: è necessario un piano straordinario di reclutamento di medici anestesisti, con incentivi economici e condizioni di lavoro adeguate per attrarre e trattenere i professionisti. L'ospedale di Gallipoli non può essere abbandonato al suo destino! La salute dei cittadini, il diritto a cure tempestive e di qualità, il futuro del turismo del Salento: tutto questo è in gioco. Occorre agire ora, con determinazione e visione, per scongiurare il collasso definitivo di un presidio sanitario vitale per l'intera comunità. Se non riusciremo ad ottenere ascolto e risultati tangibili ed immediati, attraverso la comunicazione istituzionale, siamo determinati a mobilitare la cittadinanza (come già fatto per altre situazioni nel passato) per ottenere un cambiamento concreto! Il diritto alla salute è un diritto inviolabile, e l'ospedale di Gallipoli, classificato di 1° livello, deve tornare a essere un presidio sanitario efficiente e al pieno servizio dei cittadini'', conclude la Fials.


Potrebbeinteressarti