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E' salentina la prima assessore trans d'Italia

L'incarico nel Municipio VII di Roma: Cristina Leo è originaria di Sannicola.   Si chiama Cristina Leo ed è la prima assessore trans d'Italia. La neo assessore è stata ...

L'incarico nel Municipio VII di Roma: Cristina Leo è originaria di Sannicola.   Si chiama Cristina Leo ed è la prima assessore trans d'Italia. La neo assessore è stata nominata circa un mese fa dalla presidente del Municipio VII di Roma che le ha assegnato la delega alle Politiche Sociali, Politiche Abitative e Pari Opportunità. Cristina Leo vive, infatti,da tempo a Roma ma è originaria del Salento, nello specifico di San Simone, frazione di Sannicola. La sua esperienza politica è arrivata dopo anni di impegno nel sociale sul fronte LGBT ed è approdata nel Movimento Cinque Stelle dal quale, tuttavia, si è distaccata nel 2018 dopo l'alleanza di Governo con la Lega. Ad annunciare il nuovo prestigioso incarico è stata lei sul suo profilo: “Ho aspettato un po', prima di dirlo pubblicamente, perché ho voluto che il pregiudizio, che purtroppo ancora esiste nei confronti delle persone LGBTI+, in generale, e delle persone trans, in particolare, non mi precedesse. Per me l'identità di genere è una caratteristica dell'individuo, importante, ma è la personalità e il carattere che definiscono ciò che siamo. Risale a più di un mese fa la mia nomina ad Assessora del Municipio VII. Ringrazio infinitamente la presidente Monica Momy Lozzi per la fiducia che mi ha accordato, così come l'intera giunta, le/i consigliere/i che mi sostengono e mi supportano, e tutte le magnifiche donne che lavorano negli uffici. Farò del mio meglio, per tutelare gli anziani, le persone con disabilità, le persone immigrate e tutte le persone con fragilità presenti nel territorio del Municipio VII, il mio impegno sarà indirizzato alla prevenzione e al contrasto della violenza sulle donne, della violenza di genere, e alla tutela delle persone LGBTI+ e di tutte le minoranze. Consapevole che i risultati raggiunti saranno sempre parte di un lavoro di squadra più ampio. La tutela dei diritti umani, sociali e civili, deve essere percorsa in parallelo, le forzose contrapposizioni che molti politici hanno creato, hanno solo contribuito ad alimentare la guerra fra poveri. Nei giorni scorsi ho dedicato la mia nomina alle 369 persone trans uccise nel mondo nell'ultimo periodo di riferimento e alle oltre 60 donne uccise in Italia nell'ultimo anno. Un mio pensiero va alle donne cilene alle donne curde e a tutte le donne vittime di regimi patriarcali oppressivi. Ringrazio la donna più importante della mia vita, mia madre, che è sempre al mio fianco, mio fratello, che mi sostiene sempre, mio padre che mi veglia da qualche parte nell'universo, la mia famiglia, e tutte le persone che in questi anni mi hanno manifestato un affetto sincero”.

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