Società Patù Ragazzi multati perché senza mascherina, attacco del prete di Patù: «Carabinieri senza umanità» Don Biagio Errico lancia un duro j'accuse dalla sua pagina Facebook: «Come fai a sottrarre centinaia e migliaia di euro a delle famiglie che già fanno fatica ad andare avanti in questo periodo?» 13/05/2020 Maria Grazia Maci circa 2 minuti Parla di un vero e proprio “abuso di potere” e di un “furto” di centinaia di migliaia di euro perpetrato ai danni di famiglie già in difficoltà. Non usa mezzi termini don Biagio Errico, parroco di Patù che scaglia il suo anatema dalla sua pagina Facebook contro i carabinieri che hanno multato un gruppo di cinque ragazzi trovati su una panchina senza mascherina. «E' vero, è una legge e dobbiamo rispettarla per la salute e l'incolumità di tutti, ma quanto fa male pensare che dei giovani, senza alcuna possibilità di difendersi, siano stati sottoposti all'umiliazione di un carabiniere che sotto la divisa non ha nulla di sensato, di umano e (lo spero per lui) di cristiano. Come fai ad attribuire una multa imbarazzante a dei ragazzi che non hanno mai spacciato, rubato o commesso reati molto più grandi del semplice indossare la mascherina? Come fai a sottrarre centinaia e migliaia di euro a delle famiglie che già fanno fatica ad andare avanti in questo periodo? - scrive nel post - era solo un gruppo di amici, che si frequenta spesso e non ha alcun sintomo di nessun genere se non quello di star bene insieme. Penso a Salvo D'Acquisto, il carabiniere morto per salvare un gruppo di persone durante la guerra, penso alla multa fatta a cinque ragazzi e poi penso ai due carabinieri venuti dopo in macchina, uno accanto all'altro e senza mascherina e nessuno dei due carabinieri che stavano mietendo denaro, ha detto nulla, se non un genitore arrabbiato».«Cari amici, io sono consapevole dello sbaglio che quei ragazzi hanno commesso e credo sia giusto far notare loro il reato, ma ritengo altrettanto ingiusto il furto vero e proprio che questi carabinieri hanno perpetrato. Provo delusione per autorità così poco animate da morale e così poco autorevoli che mi domando: in che mani stiamo! Ora io faccio un appello a questi maestri del nulla- conclude duro il prete - andate a controllare le parti più oscure del paese, dove c'è lo spaccio della droga, l'abuso di alcool e di gioco d'azzardo! Anziché rubare alla povera gente che si sforza ogni giorno di rispettare una legge che neppure voi capite! E' il vostro dovere, certo e dovete far rispettare la legge, ne siamo convinti! Ma il primo dovere, è l'amore verso il prossimo, è provare a usare la ragione prima delle norme; esercitare l'amore prima del ruolo! Tanto a voi lo stipendio, di certo non diminuisce, quello della povera gente, si! vergogna! E che questo peccato ricada sulla coscienza di tutti».
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