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Decessi nella casa per anziani di Soleto: «Fare subito chiarezza sulle cause»

L’emergenza nella struttura e il tentativo di far luce sui casi di decessi registrati in questi giorni è al centro dell’intervento del consigliere regionale Pellegrino che chiede subito risposte sulla vicenda

Anziani morti nella casa di cura di Soleto di fame e di stenti? L’ipotesi, in attesa di tutte le verifiche degli organi competenti, tiene banca, dopo quanto accaduto nei giorni scorsi nella Rsa, dove si registra una vera e propria emergenza sanitaria da contagio.

La struttura era stata commissariata dall’Asl, ma oggi i parenti delle vittime chiedono chiarezza sui fatti e sui decessi dei propri cari, soprattutto per comprendere se possano essere state causate dall’interruzione delle terapie e dell’assistenza nella fase di cambio della gestione.

È su questo che s’incentra di fatto l’intervento del consigliere regionale di Italia in Comune e vice presidente della III Commissione Sanità, Paolo Pellegrino, che chiede di fare subito la necessaria chiarezza.

“Se ciò che leggiamo in queste ore fosse confermato, mi auguro che gli organi preposti e la magistratura facciano piena luce. Lo dobbiamo per il rispetto alle vittime e ai loro parenti. Ciò che si sarebbe verificato all’interno della rsa ‘Le Fontanelle’ di Soleto, andrebbe ben oltre l’emergenza coronavirus. Anziani morti non per il contagio, ma per stenti; lasciati per giorni senza acqua, senza cibo, senza medicinali e senza le cure sanitarie e igieniche”.

“In questa vicenda – insiste - non vogliamo assolutamente colpevolizzare alcuna categoria, ma vogliamo solo un’operazione verità. Il caso Soleto dimostra quanto sostengo da diverse settimane: per le Rsa, che ormai scoppiano per numero di contagi, le Asl pugliesi devono istituire apposite task force per dare immediato supporto alle strutture, anche in termini di organico. Quell’organico, che in presenza di contagi tra gli operatori interni di una struttura, può intervenire per dare continuità alla normale attività assistenziale”.

Sulla vicenda intervengono anche i consiglieri regionali salentini di Fratelli d'Italia, Erio Congedo e Luigi Manca che commentano: “Duole anche solo il pensiero dei fatti che hanno coinvolto la RSA di Soleto con i suoi dirigenti, operatori e ospiti, ma non è l'unica RSA in Puglia. Partiamo dal presupposto che le RSA ospitano persone fragili più esposte non solo a subire l'infezione ma anche a subirla in modo grave poiché anziani non autosufficienti spesso portatori di patologie croniche e degenerative e di deficit cognitivo. La tutela della loro salute è comunque affidata al Medico di Medicina Generale, che li annovera tra i propri iscritti. E qui il primo errore degli interventi pianificati dal Presidente Emiliano: ha di fatto esonerato i medici di medicina generale dal visitare i pazienti. A loro era demandato il compito di chiamare il 118 per trasportare il caso sospetto ai Pronto Soccorso. Un errore madornale che peserà sulla coscienza del sistema perché il tampone andava fatto immediatamente nel luogo in cui si trovava il caso sospetto e poi allargato ai contatti”.

I due poi sottolineano i problemi dei tamponi: “In Puglia – insistono - solo 44 ogni 10.000 pugliesi, poco mirati e con tempi di risposta lunghi. Troppo pochi per rispettare la strategia di contenimento della diffusione del COVID19 dettata dall'OMS che si basa su quattro pilastri fondamentali: cercare, testare, isolare e trattare. Cercare sospetti nelle RSA era un fatto dovuto per la fragilità degli ospiti; testare -ovvero effettuare i tamponi- anche ma, non avvenendo queste due fasi, non si è proceduto ad isolare e a trattare. Procedure che non sono intervenute nelle RSA neppure quando il Ministero della Sanità, con propria Circolare del 25 Marzo, le ha espressamente imposte alle Regioni”.

“Non solo: le RSA sono state spogliate del personale – precisano - perché le Asl hanno pensato bene di assumere infermieri e OSS con avvisi ai quali partecipavano i dipendenti delle RSA stesse. Insomma si coprivano le esigenze delle Asl scoprendo le Rsa. Si dirà che è facile parlare a posteriori, ma così non è: con i colleghi del gruppo di Fratelli d'Italia abbiamo in ogni modo tentato di far comprendere al Presidente Emiliano che le RSA andavano attenzionate in modo particolare. L'abbiamo fatto e continuiamo a farlo con modi collaborativi e costruttivi, purtroppo invano”. 

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