Ambiente Cronaca Politica Lecce Surbo Nel mirino l’impianto a biomasse di Surbo: la richiesta di chiarezza sui rilievi Arpa Si apre un nuovo fronte contro gli impianti ritenuti impattanti: l’opposizione surbina chiede un Consiglio straordinario. 30/01/2025 circa 3 minuti La guerra contro i miasmi continua, con un nuovo asse tra l’amministrazione di Lecce e l’opposizione surbina. Dopo il diniego del Comune di Lecce al progetto per l’impianto di biometano in zona Cafore, comincia la battaglia contro l’impianto a biomasse Eni già esistente (da ben 13 anni).I consiglieri comunali dei gruppi di minoranza di Surbo, Pasquale Paladini, Filomena D’Antini, Giuseppe Maroccia e Martina Gentile hanno protocollato ieri la richiesta di convocazione di consiglio comunale monotematico. L’opposizione vuole capire come siano state affrontate le criticità riscontrate da Arpa Puglia, in seguito al sopralluogo effettuato lo scorso 26 settembre, presso l’impianto a biomasse situato in località Mazzarella.C’è stata inerzia o si è passati ai fatti? “La battaglia contro i miasmi che per mesi ha danneggiato Surbo e i Comuni confinanti, rendendo l'aria irrespirabile, ha portato, grazie all'impegno profuso dalle minoranze, ad una verifica in loco da parte dell’autorità competente - spiegano i consiglieri - Nel corso del sopralluogo erano emerse diverse criticità relative al funzionamento dell'impianto e ciò aveva indotto Arpa a imporre diverse prescrizioni all'impianto, cui altrimenti si sarebbe dovuta revocare l'autorizzazione unica ambientale. Dopo il respingimento da parte del Comune di Lecce di un progetto volto alla realizzazione di un impianto a biometano in località Cafore, nel territorio leccese, ma a ridosso di Surbo e Trepuzzi, è giunto il tempo, a tutela della salute pubblica dell'intero territorio, di fare chiarezza in merito all'assolvimento di tutte le prescrizioni imposte all'impianto in località Mazzarella”.I consiglieri di minoranza spiegano che la salute pubblica non ha colore politico e che è necessario far partecipare al Consiglio Arpa, Regione Puglia, Provincia di Lecce, Unione dei Comuni del Nord Salento, Comune di Trepuzzi e Comune di Lecce.Non poteva farsi sfuggire l’occasione di mettere il dito nella piaga l’assessore all’Urbanistica del Comune di Lecce, Gianpaolo Scorrano, già protagonista di un duro scontro con il sindaco Oronzo Trio: “Tutti i Consiglieri di minoranza del Comune di Surbo (eccezion fatta per Mancarella) hanno protocollato, in data odierna, formale richiesta di Consiglio Comunale monotematico sull’impianto a biomasse di proprietà dell’Eni, al fine di ottenere chiarimenti circa l’ottemperanza, o meno, alle prescrizioni effettuate da Arpa Puglia oltre un anno addietro. Sono davvero felice che la discussione sull’impianto in località Mazzarella si sposti finalmente nelle sedi più appropriate e accolgo favorevolmente l’invito delle minoranze a partecipare ai lavori del Consiglio, condividendo in toto il pensiero che la tutela della salute pubblica non abbia colore politico e che non vi sia alcuna differenza tra i cittadini di Surbo, di Trepuzzi e quelli di Lecce, come invece qualcun altro ha paventato di recente. Mi auguro che vorranno accettare l’invito anche tutti gli altri enti interessati, iniziando proprio da Arpa Puglia e dalla Provincia di Lecce, così come spero che siano della partita anche il sindaco di Trepuzzi (ambientalista e sempre al fianco della gente, come egli stesso ha dichiarato), i consiglieri di minoranza di Lecce, di Trepuzzi e tutti i circoli del PD dei comuni del Nord Salento”.Secondo Scorrano, in Consiglio, infatti, si potrà conoscere nel dettaglio lo stato dell’arte dell’impianto Eni, “con particolare riferimento all’impatto odorigeno (vedasi Masseria Trapanà), alla localizzazione dei terreni in cui vengono effettuati gli sversamenti del digestato (buona parte ricadenti sul territorio di Lecce) e all’ottemperanza di tutte le prescrizioni effettuate da Arpa Puglia in occasione del sopralluogo del 26 settembre 2023”.“Qualora si dovessero riscontrare le criticità che sono note ai più, il sindaco potrà spiegare alla cittadinanza e a tutti gli Enti interessati, il perché - ad oggi - non abbia ancora proceduto alla revoca dell’AUA rilasciata dal SUAP del Comune da lui stesso amministrato - spiega l’assessore leccese - Perché a voler fare chiacchiere, manifestazioni di piazza e richiami alla ‘sobrietà istituzionale’ son bravi tutti; più difficile, evidentemente, è predisporre gli atti di propria competenza e assumersi le responsabilità, come ha fatto l’amministrazione leccese, a tutela del territorio e del benessere di tutti i salentini”.G.G.
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