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Flop turismo, allarme a Gallipoli: "40% di presenze in meno". Addio regina dell'estate?

Malcontento diffuso tra gli operatori del settore turistico della Città Bella: "Siamo quattro gatti". Otranto tiene ma pesa la differenza con il 2017. A Gallipoli si respira un'aria ...

Malcontento diffuso tra gli operatori del settore turistico della Città Bella: "Siamo quattro gatti". Otranto tiene ma pesa la differenza con il 2017. A Gallipoli si respira un'aria pesante, il calo delle presenze è sotto gli occhi di tutti e c'è chi già parla di flop. La Perla dello Ionio è già pronta a perdere il trono di “regina dell'estate italiana”? Sembrerebbe proprio di sì. Lasciando stare per il momento i numeri ufficiali – per quelli bisognerà attendere la fine della stagione – è questa la percezione degli operatori del settore- albergatori, imprenditori balneari, ristoratori e commercianti- ma anche della gente comune che in questi giorni continua a chiedersi come mai le strade del centro storico, fino all'anno scorso affollatissime, sono di colpo diventate quasi deserte. “Qui a Gallipoli regna lo sconforto: molte case vacanza nel centro storico sono vuote e le prenotazioni sono calate drasticamente- conferma Matteo Spada, imprenditore e presidente dell' Associazione Commercianti e Imprenditori di Gallipoli – la percezione è che rispetto all'anno scorso il calo di presenze sfiori il 40%”. Ma non è un fulmine a ciel sereno: “I campanelli d'allarme c'erano già stati ad inizio giugno quando le richieste di prenotazione per la stagione estiva erano visibilmente più basse rispetto al 2017, luglio è andato malissimo e ora siamo in attesa di vedere cosa accadrà ad agosto: l'aumento di presenze ci sarà perchè è fisiologico ogni anno ma è difficile che basti a risollevare il bilancio di una stagione intera”. Le cause? Difficile individuarle oggi. La chiusura del Gondar e le ombre sul futuro del Samsara avranno influito ma non basta a giustificare il flop: “Anche l'anno scorso con entrambe le strutture a pieno regime, abbiamo avvertito i primi segnali della crisi – dice Spada che se la prende con chi, negli anni, non ha difeso adeguatamente l'immagine della città da chi la definiva “la capitale del turismo spazzatura” e con quanti, soprattutto le istituzioni a livello locale e regionale “non hanno investito abbastanza per migliorare i servizi, diversificare l'offerta e attirare anche altri tipi di turismo”. “Gallipoli ha vissuto un boom inaspettato ma, gli ingenti investimenti privati non sono stati accompagnati da altrettanto impegno pubblico: a che serve investire in una struttura extra-lusso se basta un temporale estivo per allagare Baia Verde?”  accusa. La situazione, dunque, è critica: “Insieme a dieci imprenditori gallipolini abbiamo avuto un colloquio con l'assessore al Turismo della Regione Puglia Loredana Capone che ci ha assicurato che a settembre, numeri alla mano, faremo il punto della situazione e cercheremo di individuare un piano di lavoro: dobbiamo rimediare agli errori e provare a fare di più e meglio di quanto fatto finora”. Dalle file degli imprenditori gallipolini si alza anche un'altra voce critica, quella di Oscar Peschiulli, titolare del Picador, luogo simbolo del turismo gay-friendly che parla addirittura di un calo del 65% di presenze: “Al 30 luglio siamo quattro gatti con zero richieste – dice in un video che ha rapidamente fatto il giro del web - sono molto arrabbiato. Il tessuto imprenditoriale sta morendo e nessuno fa niente di concreto: ci vogliono regole più severe, è necessario programmare un piano turistico innovativo che potenzi il territorio”. Peschiulli se la prende con la politica e gli amministratori: “Avete spento la macchina del turismo che portava ricchezza, ora ci rimarrà solo il degrado”. Se Gallipoli piange, Otranto non ride. Anche nel comune adriatico serpeggia la delusione per una stagione tutt'altro che brillante in termini di presenze turistiche. La percezione non è così disastrosa come sulle rive dello Ionio ma anche a Otranto si fa un confronto con gli anni passati e il bilancio non è positivo: almeno il 20% in meno di presenze. Si spera che agosto risollevi almeno in parte i bilanci. Per ora il morale – a Gallipoli, Otranto e non solo – rimane a terra. mgm

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