Cronaca Università Lecce 

Adeguamento indennità e gettoni di presenza per gli organi universitari, il rettore Pollice: ''Aumenti legittimi, ma passo indietro per il bene dell'ente''

All'Università del Salento il rettore non delibera l’aumento della sua indennità e di quella del Prorettore e dei componente del CdA. La replica di Cgil Lecce, Flc Cgil Lecce e Fsur Cisl Università.

A proposito dell'adeguamento di indennità e gettoni di presenza per gli organi universitari, si registra la dichiarazione del Rettore dell'Università del Salento Fabio Pollice fatta oggi in conferenza stampa.

Il 22 agosto 2022 - è stato ricordato - era stato emanato un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia di compensi, gettoni di presenza e ogni altro emolumento spettante ai componenti gli organi di amministrazione e di controllo, ordinari e straordinari, degli enti pubblici.

«In seguito a questa norma - ha dichiarato il Rettore Fabio Pollice - l’Università del Salento, così come molte Università italiane, ho ritenuto di sottoporre agli Organi di Ateneo la proposta di adeguamento delle indennità per le cariche di Rettore, Prorettore e componente del CdA. Ho naturalmente proposto che l’aumento dell’indennità rettorale facesse riferimento al valore minimo nell’ambito del range proposto dal DPCM. Ritengo infatti che sia giusto riconoscere un compenso adeguato a chi amministra le istituzioni pubbliche, e l’Università è tra esse. Il settore pubblico è decisivo e non possiamo sperare che gli incarichi istituzionali, difficili e complessi, siano presi in carico unicamente per la passione personale degli eletti. È una questione di professionalità e di responsabilità che si somma alla passione civile, ma che va riconosciuta come principio-guida per un settore pubblico efficiente, dinamico e capace di supportare la crescita del Paese».

«In conseguenza di queste osservazioni ho presentato una proposta al Senato Accademico che è stata vivacemente discussa in assoluta trasparenza e libertà. Il Senato nella sua autonomia non ha espresso parere favorevole. Tengo a sottolineare che il parere del Senato in questo caso era di tipo consultivo, perché la decisione finale spettava al Consiglio di Amministrazione. Da qui la mia decisione di portare la questione all’attenzione di questo Organo. Nella seduta odierna, dopo ampia discussione, il CdA, pur ritenendo giustificata l’esigenza di rivedere le indennità degli Organi, ha deciso di non deliberare in merito, nel rispetto di quanto discusso e votato in Senato».

«Sono stato eletto sulla base di un progetto di innovazione universitaria e territoriale, nato dall’intento di fare dell’Università il motore di uno sviluppo sostenibile del territorio salentino. Mi sono candidato perché credo in questa istituzione, credo in questo territorio e ritenevo che fosse giusto impegnarsi per entrambi, per far crescere l’Ateneo e con esso l’intera comunità salentina. Oggi sono ancor più determinato a realizzare questo duplice obiettivo. La determinazione è cresciuta in ragione dei risultati che abbiamo raggiunto, ma anche e soprattutto delle mete che insieme possiamo ancora conseguire e che sono oggi alla nostra portata».

«La questione economica era del tutto assente dalle motivazioni che sono state alla base della mia candidatura e così è stato durante tutto il mio mandato. Tuttavia, pur avendo scelto, d’accordo con gli altri consiglieri, di non deliberare sull’aumento delle indennità, ritengo che questi aumenti siano assolutamente legittimi in ragione delle responsabilità che gravano su chi amministra un’istituzione universitaria. Confido che quanto accaduto possa portare tutti a riflettere sull’importanza di riconoscere il giusto compenso a chi si assume delle responsabilità pubbliche, perché questo è l’unico modo per rilanciare il settore pubblico e dare slancio al nostro Paese».

«Ribadisco che tengo all’immagine del nostro Ateneo più di quanto tenga alla mia stessa reputazione. Abbiamo ottenuto in queste ultime stagioni risultati straordinari, l’ultimo dei quali è stato l’aumento degli immatricolati che è andato oltre ogni nostra più rosea previsione. Non ritengo giusto che questa reputazione venga messa in dubbio da una superficiale ed erronea valutazione di una proposta di cui sono il solo responsabile; una proposta che non fa altro che recepire un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri», conclude il Rettore Pollice.

Intanto, Cgil Lecce e Flc Cgil Lecce accolgono con favore la decisione presa dal rettore Fabio Pollice di non far deliberare il Cda sulla rideterminazione delle indennità, così come proposte al Senato accademico e poi allo stesso Cda. Queste organizzazioni sindacali ritengono tale scelta rispettosa del ruolo degli organi accademici, oltreché del personale

''Tutti noi riconosciamo la gravosità degli impegni di chi amministra gli enti pubblici e non siamo contrari ad una rimodulazione delle indennità di chi assume responsabilità amministrative a vario titolo, di tutto il personale. A patto però che la rideterminazione sia congrua al momento storico, alle difficoltà che incontra il sistema universitario statale ed in particolare Unisalento, ai sacrifici richiesti in questi anni ai dipendenti ed agli studenti e che sia sostenibile nel tempo''.

''Ai componenti del Consiglio di Amministrazione vanno le scuse per aver impropriamente attribuito loro la responsabilità di una proposta che era invece in capo al rettore e sulla quale avrebbero dovuto pronunciarsi. Resta forte la perplessità sull'iter istituzionale, essendo fermamente convinti che alcune decisioni dovrebbero essere maggiormente partecipate e che il CdA in carica non possa decidere un aumento dei propri compensi senza entrare in conflitto di interessi. Infine, ribadiamo che da sempre lottiamo per un'università pubblica e accessibile a tutti, anche a chi non possiede le condizioni materiali per poterne sostenere i costi''.

Si registra anche la risposta di Francesco Maggiulli, Segretario Generale prov.le Fsur Cisl Università, che in una nota ha affermato: ''Le dichiarazioni formulate in queste ore dal Rettore, a margine della conferenza stampa appena conclusa, tentano di giustificare una manovra che ha dettato scalpore e dissenso a livello locale e nazionale. Tuttavia, non modificano la portata della questione. Il Rettore dichiara che le responsabilità amministrative vadano adeguatamente retribuite e, in questottica, propone un aumento del 480% annuo della sua indennità di carica, del 280% annuo per lindennità del prorettore e lintroduzione di un compenso (oggi non previsto) pari a oltre 13.600 annui per ciascun componente del CdA''.

''Se è giusto che la responsabilità delle cariche istituzionali debbano essere adeguatamente retribuite, appare evidente che ogni forma di collaborazione debba avere lo stesso trattamento. Tutti, ma proprio tutti, a cominciare dagli studenti, devono ricevere pari attenzione. E c'è da chiedersi poi: docenti, personale amministrativo, collaboratori, ecc. devono forse avere in cambio del proprio impegno disattenzione e trascuratezza? E, al contempo, le opportunità incrementali per il personale tecnico amministrativo vengano puntualmente ignorate per “indisponibilità del fondo” causando la corresponsione di indennità ben al di sotto dei limiti contrattuali. Si registrano presso Unisalento incarichi altamente specializzati la cui indennità non supera i €150,00 annui''.

''Che la proposta arrivi da un DPCM non la rende ricevibile. La sproporzione delle cifre in questione appare dare il via ad un percorso iniquo che va interrotto ab origine. Il Rettore in chiusura lascia intendere che, almeno nellimmediato, non riproporrà la questione allattenzione degli organi ma, comunque, non esclude di farlo in futuro. Lauspicio è che non si tratti di un tentativo per azzittire, almeno nellimmediato, il dissenso e il clamore mediatico tornando però a riproporre, nei prossimi mesi, una strategia di intervento che pur cambiando il peso degli addendum il risultato non cambierebbe, almeno in termini sostanziali'', conclude Maggiulli.


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